Parole che non sono innocue


E’ da quando è iniziato l’anno che mi gira in testa questa cosa di scegliere, del fatto che lo facciamo tutti i giorni: da cosa mangiare a colazione a come dire a chi dorme accanto a noi che non l’amiamo più.
Non riesco a toglierlo via; forse perchè ne ho fatte così tante di scelte, nelle ultime due settimane, che ne sento tutto il peso addosso, come un macigno.
Per esempio, ho scelto di scrivere una canzone, perchè non c’è altro modo per intrappolare un’emozione, per dire cose che altrimenti non riusciresti a far capire.
Ho scelto di dimenticare un’amica, perchè i rapporti non sono uno strascico un pò sbiadito di quello che un tempo è stato, no. I rapporti sono ora, e oggi.
Ho scelto di farmi salvare, dall’ultima persona che credevo lo potesse fare.
Ho scelto di buttarmi senza guardare, di toccare con gli occhi il mare.
Ho scelto.
E forse vuol dire che è passato, forse vuol dire che è andato; ma c’è una cosa che non passa, che non va.
Tu.
Io scelgo te.
Per tutti i giorni che verranno, io scelgo te.
Per tutte le volte che non mi hai voluto e per tutte quelle che continuerai a non volermi.
Per tutte le cose che ti dirò e che tu non ascolterai.
Per come mi svuoti lo sguardo, per come mi succhi via tutta l’aria.
Per come sai rimanere.
Per come non ci sei.

 


Alice Innocenti

Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".

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