A colpi di luce: Robbi Hüner


Ciao Robbi, di dove sei, quanti anni hai e da quanto tempo scatti fotografie?
Robbi Hüner, vivo a Roma con passaporto olandese, over 50 con un occhio fotografico allenato da un decennio.

Dai una tua interpretazione al termine “FOTOGRAFIA”
Fotografia come terapia… sono affezionato anche alla citazione di Weston: la fotografia è l’arte meglio attrezzata a “scavare nello spirito di oggi”, è un modo di sviluppare se stessi, un mezzo per scoprirsi e identificarsi con tutte le manifestazioni delle forze basilari, con la natura, con la fonte.

Quali sono i tuoi soggetti preferiti? E come interagisci con loro?
Amo la fotografia cosiddetta di strada, raccolgo immagini durante viaggi all’estero e, nel corso degli ultimi anni, ho realizzato vari reportage in Africa. Il soggetto che amo di più ritrarre è l’individuo immerso nel proprio ambiente, nella sua natura, ove affiorano forti contrasti, vitalità e disperazione, presente e passato, stasi e movimento. Uso la luce per far emergere o occultare un particolare, per plasmare o ammorbidire volti e figure cercando di cogliere quell’urgenza umana fatta di desideri di esistere, di gioia, di ricominciare. Come interagisco con loro? A volte riesco ad essere invisibile sulla scena altre volte meno, in alcune occasioni mi soffermo solo sulla emotività di uno sguardo. Sto imparando ad intervistare i soggetti stimolandoli a farsi ritrarre, spiegando loro con serenità, i progetti fotografici che ho in mente di realizzare.
Sono esperienze che mi hanno richiesto di tornare più volte in un continente e riconoscere oggi quanto fossi impreparato nell’affrontare i miei primi viaggi.

Digitale o Analogico? Quale significato si nasconde per te dietro questi due termini tanto usati quanto spesso abusati, e qual è il tuo rapporto con essi?
Ho vissuto i tempi della pellicola con il fascino dell’attesa per lo sviluppo e della curiosità dell’esito nella lettura del provino a contatto… oggi posso dire serenamente e senza alcun rimpianto che la fotografia digitale ha ridotto molto tempi, costi e limiti della chimica ma ho ancora nostalgia delle belle stampe in b&n da analogico.

Qual è la tua attrezzatura?
Utilizzo Mac con 2 HD in mirroring, Nikon SLR con obiettivi fissi e zoom luminosi.

Cosa fai quando non scatti fotografie?
Tra le tante cose, leggo, vado in montagna, cammino e lavoro al computer. Dedico molto tempo alla scelta e alla post-produzione delle immagini, ogni latitudine ha la sua luce e la conversione dal colore al b&n è sempre legata a questo rapporto.

Una domanda che vorresti ti venisse fatta?
Perché produci poche fotografie a colori?

Un fotografo che ci consigli di tenere d’occhio?
Sono molti i maestri che mi hanno ispirato, uno su tutti il giapponese Ikko Narahara.

Grazie a Robbi per averci concesso l’intervista.
Vi consigliamo di dare un’occhiata
al suo stream di Flickr www.flickr.com/photos/robbihuner/ 
e al suo sito www.nikonphotographers.it/robertohuner/


Giulia Muraglia

Giulia Muraglia ventun anni ammiratrice di foto non-stop.

Commenti

commenti


RELATED POST