Parole che non sono innocue


Mia madre mi ripete sempre che devo fidarmi di quello che sento, che se cerco risposte basta guardare, perchè negli occhi c’è scritto tutto, senza bisogno di parole.
Ecco, io non lo so.
Io credo che a volte quello che senti ti può tradire, che ti può anche far vacillare, ma che in certi momenti è l’unica cosa che ti rimane da fare: credere a quello che senti, crederci come a una preghiera, crederci come credi al tuo nome, crederci finchè la più palese ed evidente delle prove non ti dimostri il contrario.
E allora io oggi credo che ci sono persone che dire “amico” è dire poco, persone che le guardi e senti che hai trovato il tuo posto nel mondo, che potresti perdere tutto ma con loro saresti ricco comunque; credo che certi momenti non li ricordi, non li senti, ma li respiri, li annusi, come si fa con un libro appena comprato, e certi muri, certe persone, tutte le cose che ti circondano non avranno mai quell’esatto odore, quel sapore.
Credo che vi dovrei ringraziare, perchè mi fate sentire parte di qualcosa, perchè ho capito che se sono felici le persone che amo allora, forse, posso essere felice un pò anche io.
Ma credo soprattutto che certe persone non ci sono non perchè sono lontane, ma perchè hanno scelto di non esserci.

“So I look in your direction
But you pay me no attention
And you know how much I need you
But you never even see me.”


Alice Innocenti

Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".

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