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Passeggiata Migranda: il giro del mondo in una via

Passeggiata Migranda: il giro del mondo in una via


Proprio così. Sono a Milano, Zona 2: un quartiere critico, la concentrazione di immigrati è massima. Qui, in un intreccio di identità locali e globali, lontano dagli itinerari tradizionali e dove i turisti non sono soliti arrivare, Via Padova si reinventa percorso urbano di turismo responsabile.
Lungo il Naviglio della Martesana, Villa Pallavicini e il borgo di Crescenzago a guidarmi tra colori, sapori, popoli e culture sono le guide migranti, immigrati residenti nel quartiere e protagonisti delle contaminazioni più recenti che hanno reso via Padova una delle vie più multiculturali della città.
Luogo simbolo delle migrazioni già negli anni Cinquanta e Sessanta, con l’arrivo degli ‘stranieri’ dal Mezzogiorno, Via Padova è una realtà storica estremamente ricca, conoscerla da vicino è esplorare la storia e la geografia di una Milano in continua evoluzione.
Così, in compagnia di Grissel, guida migrante di origine boliviana e di altri atipici ‘turisti’, sono stata alla Court d’America, la casa di ringhiera milanese, ieri punto di arrivo e di partenza dei migranti veneti diretti in America, oggi approdo di tunisini, egiziani, marocchini .. famiglie che arrivano da tutto il mondo.
Per raggiungere il Parco Trotter, centro ludico ludico e culturale che negli anni Venti accolse l’esperienza socio-didattica della Casa del Sole ed ora è oggetto di una riqualificazione naturalistica e architettonica sostenuta dai ‘vicini di casa’, prendiamo il 56, quello che chiamano autobus della paura a causa dei disordini che hanno interessato la cronaca locale e che la passeggiata migrante ha riqualificato come strumento di mobilità.
Tappe nei negozietti e nei locali di proprietà dei migranti di vecchia e nuova generazione sono naturalmente d’obbligo! Dalla scoperta delle miscele e degli aromi del caffè arabico nella Torrefazione Padova, al minimarket di Pabel, bengalese con prodotti da ogni parte del mondo!
La passeggiata si conclude al Mi Casita, un piccolo locale gestito da una famiglia boliviana assaggiando frittelle di platano direttamente dalla tradizione sud americana.
Poi torno a casa con la percezione surreale di aver fatto davvero il giro del mondo in una via!

Sconsigliata a chi ama itinerari monotoni e percorsi ordinari


Francesca Maio

Francesca Maio debutta nel mondo prematura, unica occasione in cui si presenta in anticipo ad un appuntamento. Era il 1988 e da allora colleziona minuti di ritardo e contrattempi. In questa vita s'inventa edizione limitata di un fumetto colorato fuori dai bordi.

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