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Un’ estate in tenda: Moonrise Kingdom

Un’ estate in tenda: Moonrise Kingdom


Il 5 di dicembre è uscito nelle sale italiane il nuovo film di Wes Anderson, Moonrise Kingdom. La storia raccontata in questa pellicola si dipana in un’ ambientazione estremamente reale, tanto che viene descritta con riferimenti temporali, cartografici, atmosferici e di densità della popolazione, eppure allo stesso tempo labile e fantastica. Risulta molto difficile nonostante tutte queste informazioni prendere sul serio la storia d’amore e la conseguente fuga di due dodicenni ma è molto più facile leggerla come una meravigliosa favola sulla scoperta del sentimento e sulla remota possibilità  di trovare in una regione isolata del New England la propria anima gemella. I due protagonisti sono giovanissimi eppure hanno alle loro spalle un vissuto importante e tormentato e a tal proposito sarebbe interessante chiedere al regista il motivo del suo feticismo verso le ragazzine con l’ eyeliner. Due personaggi apparentemente maturi eppure inesperti,  pronti a sacrificare tutto per la propria indipendenza e per il loro amore circondati da un mondo adulto incompetente  e pressante ricco di personaggi insoddisfatti e inadatti alla comunicazione che solo alla fine rientreranno nel loro ruolo di tutori di un infanzia felice.

I miei dodici anni sono stati di sicuro meno emancipati di quelli mostrati nel film. Se fossi scappata di casa probabilmente sarei stata ritrovata in un paio d’ore grazie a Robocop e a tutti i G.I. Joe, oltre al fatto che sarei morta di imbarazzo di fronte alle attenzioni romantiche di un “maschio”.  Ma tutte queste incongruenze tra il mio vissuto e la storia raccontata alla fine contano poco, il film racchiude in sè numerosi poteri magici tra i quali quello di rendere la storia plausibile, farti tornare indietro all’ infanzia facendoti esclamare “ah, le mie estati passate al campeggio” anche se in campeggio non ci siete mai stati e farti ricordare il primo amore con tenerezza cancellando il fatto che magari il tuo primo amore ha fatto schifo. Il film si guarda covando dentro una profonda  nostalgia per quello che si è stati seguendo il principio per cui si stava meglio quando si stava peggio, intendendo per peggio quel periodo così complicato che è  la prima adolescenza.

L’ universo finzionale creato da Anderson trova poi sulla rete un terreno prospero. Il sito ufficiale del film  propone una cartina dal gusto vintage dei luoghi che ospitano la pellicola e muovendoci con un cursore a forma di bussola possiamo gustarci i vari contenuti che vanno dai dietro le quinte alle foto del cast fino alla deliziosa colonna sonora, un misto di musica country, brani classici e una hit francse degli anni ’60.  Su youtube.it è invece possibile trovare un corto animato creato ad hoc per l’uscita del film, che dà vita alle storie fantastiche dei libri che Suzie, la protagonista del film, ama tanto leggere, un prodotto promozionale che stuzzicherà sicuramente il vostro interesse e che vi farà tornare bambini. Sempre sulla rete, soprattutto su forum e blog di moda, si trovano capi di vestiario che vi permetteranno di replicare il look di Suzie Bishop  e non importa se siete un pò cresciute, dopo aver visto il film vorrete infilarvi dei calzettoni da collegiale.

Il consiglio della settimana è quello di non perdere l’uscita del film e di passare una buona ora e mezza, se nella vostra città esiste una sala che proietta il film in lingua originale tanto meglio.. Probabilmente fuori pioverà e vi assicuro che sarà estremamente piacevole sentirvi scaldare dalla fotografia disegnata dai pastelli, dalle inquadrature simili a ritratti di gruppo, dalla colonna sonora ben studiata e dall’ incalzante succedersi degli eventi che rende questo film una storia tanto fantastica.


Beatrice Lombardi

Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.

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