Ad Atene lo chiamavano Ermes, a Roma lo chiamavano Mercurio, a Kingston lo chiamano Usain Bolt. Nomi diversi associati a figure diverse, unite da una caratteristica comune che non è lo sponsor tecnico, ma la velocità. Una velocità oltreumana, sorprendente. Ermes/Mercurio è il dio della velocità, messaggero degli dei e geniale inventore (a lui viene attribuita la paternità di strumenti musicali come lira e siringa, ma anche di diverse discipline sportive e atletiche, quali la corsa e il pugilato). Ora, tralasciando Usain Bolt, gli altri due esempi citati sono quasi la stessa persona. Oltre a essere un tipo atletico e di grande inventiva, Ermes/Mercurio è anche noto, in mitologia, per essere il sindacalista degli eroi presso gli dei o, quantomeno, la divinità che li prende in simpatia e strizza l’occhio agli umani coraggiosi che affrontano imprese più grandi di loro: è lui che va a parlare con Calipso perché liberi Odisseo, è lui che cerca di convincere Prometeo, incatenato, a svelare la sua profezia a Zeus perché l’agonia non venga prolungata, ed è lui che equipaggia Perseo prima del fattaccio di Medusa.
“Ciao, sono Perseo. Dovrei decapitare una, ma ha i capelli a forma di serpente e se la guardo negli occhi mi trasforma in pietra. Niente paura, non ho intenzione di guardarla. Piuttosto abita su una roccia altissima e non ho niente con cui decapitarla” “Che problema c’è? Prendi questi sandali alati, ci arrivi volando e anche velocemente, e prendi anche questo: è il falcetto di Zeus-papà, così la decapiti facile” “Sicuro che non sia un problema?” “Ma figurati, tanto domani è domenica, me ne sto a casa tranquillo perché mi sa che piove e in ogni caso non avevo in programma decapitazioni. Però magari martedì mi serve, quindi sai che fai? Prendi anche questo, è l’elmo di Ade, ti fa diventare invisibile. Così possibilmente non muori e mi riporti tutto entro martedì”. “Grazie! Ma come mai il falcetto di Zeus e l’elmo di Ade li tieni tu?” “Eh, sono uno affidabile. Mi prestano le cose”. In realtà Ermes è anche il protettore dei ladri, associati a lui per via della loro necessaria velocità, e dei commercianti, specie di quelli truffaldini ma, ehi, beato chi è perfetto. Tuttavia nel 1940, in piena ondata supereroistica, le cose sono più in bianco o più in nero. O sei tutto buono o sei tutto cattivo. Chiaro, così il mondo è più facile da comprendere, ma questo rifiuto del compromesso umano, nel mondo del fumetto, permette di realizzare un sogno. Il sogno in questione è quello di padroneggiare una velocità straordinaria, in grado di farti visitare mondi irraggiungibili e compiere grandi imprese, superando distanze incolmabili. Senza contare il bruciante desiderio, per ogni essere umano, di anticipare gli eventi che ogni giorno ci troviamo ad affrontare, per poi scoprire che si è arrivati troppo tardi. Tutto questo prende finalmente forma: Gardner Fox e Harry Lampert creano The Flash.
Un uomo comune, di buon cuore e con il pallino della scienza, che per via di un esperimento andato storto si ritrova con il potere della super velocità, e decide di usare le sua capacità per aiutare gli altri. Se trovate familiare l’elmetto alato del personaggio è perché è volutamente ispirato a quello del dio della velocità ma, invece di rubare l’elmetto come avrebbe fatto Ermes, Flash se ne scolpisce uno simile, a mano. Sì, bene, tutto bello, ma non vi abituate. Questa versione di Flash dura poco. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, infatti, il calo delle vendite risparmierà solo Superman, Batman e Wonder Woman, tutti gli altri super eroi verranno confinati in un limbo editoriale. Finché, nel 1956, l’editor della Dc Comics, Julius Schwartz, non decide che è giunto il momento per una nuova era dei super eroi. A molti dei personaggi finiti nel limbo al termine della Golden Age (l’età d’oro degli eroi successivaì alla creazione di Superman, Batman e Wonder Woman) verrà dato un nuovo look, una nuova identità segreta e un nuovo corso di avventure, maggiormente improntate sulle possibili evoluzioni, fantastiche e non realistiche, delle scoperte scientifiche di quel periodo, che spopolavano nella narrativa letteraria e televisiva. Solo il nome e i poteri dei personaggi rimarranno gli stessi. Il primo a beneficiare di questo bagno di Oil of Olaz narrativo è proprio The Flash. Il personaggio raggiunge infatti la sua versione definitiva, grazie sempre a Gardner Fox e alle matite di Carmine Infantino. E dà vita alla seconda era dei super eroi: la Silver Age.
Flash è un uomo comune, con un forte senso della giustizia e la dose di naiveté sufficiente a indossare un costume sgargiante, dare la caccia ai criminali e proteggere gli innocenti. Idealista ma pragmatico, disciplinato ma risoluto, è l’uomo giusto al posto giusto, in abbondante anticipo sul momento giusto.Il suo costume è stato indossato da diversi personaggi: Barry Allen è il Flash più conosciuto e importante, quello appunto della Silver Age: lavora come biochimico per la polizia scientifica di Central City e ottiene i suoi poteri durante un incidente, quando un fulmine lo colpisce scaraventandolo su una serie di composti chimici sui quali stava lavorando. Barry vivrà avventure straordinarie riuscendo, con la sua velocità, a viaggiare persino nel tempo, trasferendosi in un lontano futuro con l’amore della sua vita, Iris West. Perderà apparentemente la vita a metà degli anni ’80, quando svanirà nel flusso temporale per salvare la sua Terra durante quella che verrà ribattezzata ‘Crisi sulle terre infinite’ (non vi fate venire il mal di testa, non ve ne parlerò). Solo recentemente Barry è tornato dai vortici del flusso temporale, riprendendosi il manto di Flash e il suo posto nel mondo. Jay Garrick è il primo Flash, quello degli anni ’40, quello senza maschera ma con l’elmetto. Ritiratosi, diventerà un mentore per Barry e una figura paterna, e talvolta, nonostante l’età, interverrà in azione per dare una mano a Barry e alle nuove generazioni di super eroi. Wally West è il nipote di Iris, moglie di Barry. Grande fan di Flash, ottiene i poteri da adolescente, cercando di replicare l’esperimento che ha trasformato lo zio Barry in un super eroe. Con il nome di Kid Flash sarà per anni la spalla dello zio e alla morte di Barry ne raccoglierà l’eredità e si distinguerà per valore e coraggio, tanto da superare il suo mentore correndo a una velocità superiore a quella della luce. Con il ritorno del Flash originale, dopo anni di eccellente sostituzione, Wally appenderà gli stivali al chiodo dedicandosi alla famiglia, esaudendo il desiderio della moglie, Linda Park. Bart Allen è un adolescente e viene da un futuro lontanissimo. E’ il nipote di Barry e arriva nel presente nel periodo in cui il nonno era dato per morto. Diventa (presto, ma è di famiglia) il beniamino delle generazioni precedenti e si dedica all’attività super eroica prima col nome di Impulse, e poi con quello di Kid Flash. Recentemente ha l’occasione, sempre desiderata, di fare da sidekick al nonno, ritornato dopo anni dal suo stato di morte apparente. Ora, la domanda è questa: perché Flash viene considerato uno dei super eroi più importanti in assoluto? Facile: i super eroi intervengono per aiutare il prossimo quando le cose si mettono male, o per investigare su eventi già andati male a prescindere. Ecco: rispetto agli altri Flash arriva prima. Anche di Superman.
Simone Vacatello
Simone Vacatello, 28 anni, laurea magistrale in Lettere moderne. Umanista e randagio della comunicazione, non è qui per farvi apprezzare l'invasione di fumetti e super eroi, ma per aiutarvi a farvene una ragione