Domenica in strada: Magda Sayeg


Il 3 febbraio per molti amanti del rock and roll, proprio come la sottoscritta, viene ricordato come “il giorno in cui morì la musica”, perché in questo giorno del lontano 1957 i grandi Buddy Holly, Ritchie Valens e The Big Bopper (Jiles Perry Richardson, Jr) muoiono in un incidente aereo.
Ricordo che da bambina mia madre cantava spesso Everyday di Buddy Holly mentre in cucina rammendava giacche e pantaloni per tutta la famiglia, cantava con gli occhi che ridevano perché questa canzone aveva un significato particolare. Non ho mai osato chiedere e nemmeno ora. Siamo complici di un segreto che solo lei conosce fino in fondo.
Io non so rammendare e nemmeno fare l’uncinetto però conosco molte persone che oltre a sapere fare queste cose preziose riescono a creare dei veri e propri capolavori con le loro manine, qualcuno come l’artista di cui voglio parlarvi oggi. Magari anche lei crea ascoltando Come on let’s go di Ritchie Valens, chi lo sa!
Lei si chiama Magda Sayeg, al mondo conosciuta come Knitta, la quale ha una passione spropositata per il lavoro a maglia con cui colora gli arredi urbani delle città in giro per il mondo. Questa sua passione si chiama “knitting art” o “knit graffiti” o “yarn storming” o “yarnbombing” se preferite e lei è stata una pioniera, perché nel 2005 ha fondato un gruppo chiamato Knitta, in Texas dove vive e lavora, con il quale si esibisce nelle nostre città, letteralmente avvolgendo lampioni, alberi, cabine telefoniche e segnali stradali con le sue creazioni fatte di stoffa, lana e altri tessuti anche riciclati.
Knitta, nome molto vicino alla terminologia usata dai rapper, agisce soprattutto nel weekend e nei giorni festivi per rendersi ancora più visibili proprio quando la città si riempie di gente e visitatori.
Sebbene in molte parti del mondo, così come negli Stati Uniti dove quest’arte è nata, venga considerato come un atto di vandalismo, lo yarnbombing nasce con lo scopo di rendere le nostre città più belle, sottrarle alle cento sfumature di grigio dei palazzi e alla monotona geometria metropolitana che tende a rendere invisibile e anonimo il nostro passaggio su questo pianeta.
Da New York a Parigi, da Praga a Città del Messico passando anche per Roma e Milano, Magda Sayeg va in giro per il mondo disseminando le sue doti e la sua creatività che oggi vi porto direttamente a casa vostra comodi comodi senza spostarvi troppo dal divano.
Buona domanica!


Zelda

Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.

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