A colpi di matita 2.0: Mara Cannone


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Vivo a Bergamo, non esco di casa senza un foglio da piegare, ma senza matita, imbarazzante per un’illustratrice. Decorare, teatro e attività con i bambini sono le mie passioni.

Come hai imparato a “disegnare”?
Non ho ancora imparato! Da bambina amavo sfogliare un’enciclopedia illustrata. L’immagine che preferivo era una pecorella bianca, somigliante ad una nuvola con qualche sfumatura di azzurro e orecchie rosa. Mi piaceva riprodurre all’infinito gli stessi disegni fino a quando riuscivo a disegnarli a mano libera e senza guardare il disegno originale. Il risultato è che odiai quell’enciclopedia. Da allora disegno a senzazioni, suscitate da un testo o un argomento. Ma spesso è la materia che mi insegna a disegnare e ad avere diversi registri. Durante gli anni di formazione artistica ho cercato uno stile che mi identificasse, sperimentando tecniche e metodi. Ma la materia ha sempre la meglio sulla mia creatività e ad ogni progetto mi viene istintivo cambiare. Vantaggio o svantaggio?

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Circa le 16:00. Sono golosa e la merenda è il mio momento più creativo e libero da schemi nel quale riesco a lasciarmi alle spalle le aspettative. E’ anche il momento della giornata più stimolante in cui perdo il controllo e l’organizzazione e la testa si affolla di idee con il risultato che subito dopo non so più da dove partire.

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Come spiegavo poco sopra, non è sempre un foglio bianco il mezzo con cui inizio un progetto.
Il foglio bianco è solo uno strumento che mi serve per appuntare le idee, descrivendole a parole. Sembra strano ma inizio sempre esplicitando a parole le mie immagini.
Il mio processo di lavoro è difficile riassumerlo per punti, perché è un flusso un po’ casuale che cambia da testo a testo. Sfoglio libri, che passano da uno scaffale, al divano, sul pavimento, fino ad arrivare al tavolo. Accumulo pile di libri di ogni genere. La fase della ricerca mi piace moltissimo e spesso occupa gran parte del tempo. L’idea improvvisamente arriva. In passato non amavo gli storyboard, li sentivo come gabbie, ora non posso farne a meno. I miei schizzi sono molto pratici, non troppo dettagliati. Quando l’idea mi convince aggiungo i particolari e definisco chiaroscuri. Disegno perché non posso farne a meno. Ma quando dico “disegno”, mi riferisco a tutto quello che si può disegnare con la mente, con le mani, con le gambe e con le parole. Fino a qui sembrerebbe tutto lineare ma in realtà prima di ogni disegno o storyboard ho già in mente la colorazione e la materia. I materiali hanno una loro anima e si prestano come strumenti per le nostre emozioni. Se opero diversamente non mi sento soddisfatta. Nelle immagini mi piace racchiudere i segni dei miei interessi: pittura, scultura, arti decorative, design, arte orientale, il quotidiano e anche i ricordi. Amo i misteri, le identità, la poesia dentro ogni immagine ed oggetto, le timidezze o le arroganze. Amo costruire, vedere realizzare un’idea non solo sulla carta, ma che prenda vita con qualsiasi altro materiale. Un illustratore non è solo un pittore.

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Disegno sempre su carta, ma da qualche anno il PC è diventato un grande alleato per gli storyboard. Spesso schizzo liberamente su fogli liberi i miei soggetti e il PC è utilissimo per creare la composizione.

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
Merenda! Cosa mangio salato o dolce? Tutti e due!! Perché accontentarsi nella vita?

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Marika Marini. Non ho parole per spiegare la mia ammirazione per questa collega che si muove tra il mondo dell’illustrazione e la grafica con leggerezza e una concreta poesia.

Final Bonus Question: Guardando i tuoi lavori (uno più bello dell’altro) si nota subito una certa identità e uno stile che, si vede benissimo, hai fatto tuo.Tuttavia mi chiedevo se c’è un tema che ti ossessiona e che ti capita spesso (anche incosciamente) di trasportare su carta…
Sicuramente la trasformazione, il cambiamento, la manipolazione di forme e oggetti della vita quotidiana mi intriga e stimola allo stesso tempo.Tutto può diventare un gioco. Anche nella vita pratica mi piace giocherellare con quello che ho sotto mano. Trovo interessante trasportare curiosità e semplice manipolazione anche sulla carta, nelle illustrazioni che possono descrivere, come su una pellicola o scatti fotografici, i cambiamenti delle cose che ci circondano. Non possono mancare nelle mie tavole elementi della natura e della casa. Io amo appartenere ad un luogo e riconoscermi negli odori e negli oggetti, soprattutto se comuni a tante persone. Mi sorprendo sempre come una bambina quando scopro gli stessi interessi, istinti o aneddoti in una persona o amico. E’ il legame con tutto questo che mi spinge a disegnare e che mi fa nascere un’idea. Non sono un’illustratrice che trova la sua espressione continuamente ed ogni giorno sul foglio, piuttosto cerco sostegno nel rincorrere passioni varie e parlando tanto con mamme e papà.

Ringraziamo Mara per il tempo che ci ha dedicato e vi invitiamo a visitare il suo blog: http://maremara.carbonmade.com/


Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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