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A colpi di matita 2.0: Alessandro Ripane

A colpi di matita 2.0: Alessandro Ripane


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Sono Alessandro Ripane, ho 23 anni e sono nato a Genova, ma poi sono successe un sacco di cose e ora mi trovo in Svezia.
Mi piace disegnare.
Credo sia l’unica cosa in cui sono davvero coerente, ad esempio mi piace molto andare a correre, ma non lo faccio mai.

Come hai imparato a “disegnare”?
Da bambino andavo letteralmente matto per animali e dinosauri, ho parecchi disegni che lo testimoniano.
Ero un intellettuale: ora so a malapena distinguere un topo da una criceto.
Poi subentrarono i supereroi, allora dedicai la mia vita alla lotta contro il crimine e alla difesa dei più deboli. Ho altrettanti disegni che posso testimoniarlo.
Poi crebbi e per un pò i miei interessi si spostarono in altre direzioni, anche se tutt’ora ogni tanto un Batman fatto male lo disegno.

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Le ore mattutine del sabato e della domenica.
Non lavorando quasi mai in quei giorni non le vedo così spesso, perciò ogni volta che accade rimango un po’ affascinato e mi riprometto di vederle più spesso.
Mi piace svegliarmi tardi, questo hobby ha più volte minato la mia promettente carriera da illustratore.
Devo dire che anche le 19.00 non mi dispiacciono eh.

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Per prima cosa preparo un tè caldo (destinato a venire dimenticato).
Poi mi appresto a dare una pulita al tavolo di lavoro (non la chiamo scrivania per darmi un tono).
Dopodichè talvolta accade che esca fuori qualche minuto per una sigaretta, che aiuta a concentrarmi in caso non avessi ben chiaro il lavoro che dovrò affrontare.
C’è sempre qualcuno che mi chiama al telefono in questo momento, quindi qualche minuto lo perdo sempre così.
A volte controllo di nuovo le mail, e se si tratta di un lavoro per qualcuno, rileggo cosa esattamente vorrebbero che io facessi.
Talvolta curioso un pò sul web in cerca di qualche spunto in più, ma finisco sempre per perdere un sacco di tempo.
Spendo parecchio tempo nella scelta della colonna sonora che accompagnerà le mie successive ore di lavoro.
Poi inizio a disegnare.

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Uso praticamente solo carta, utilizzo il pc solo alla fine, per scansionare il lavoro finito e magari per qualche ultima modifica.
Mi piace un sacco disegnare su carta, elaborare tutto direttamente al pc non mi fa sentire troppo a mio agio.
Anche disegnare su muro mi piace parecchio, vorrei farlo più spesso.

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta.
Alessandro, ma perchè nei tuoi lavori disegni sempre facce che si sciolgono?
Non ne ho idea.

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Ce ne sarebbero tantissimi, ti consiglio qualche collega genovese:
Gianluca Sturmann
Rudy Dore
Fatomale
Detrocboi
E Anais Tonelli e Elisa Boccedi, sennò poi mi si accusa di maschilismo!

Final bonus question: sbirciando tra i tuoi lavori, la sensazione che ho avuto a primo impatto è stata quella di veder manifestate nei tuoi personaggi ossessioni, paure o addirittura passioni.
Tu sei “ossessionato” da qualcosa? E quanto le tue ossessione si riversano
nei tuoi lavori?
Ossessioni ne ho diverse, ma se inizio a parlarne potrei divagare troppo e scambiare quest’intervista per una seduta dallo psicologo.
Non troppo, talvolta capita, ma principalmente con i miei lavori voglio raccontare storie brevissime, storie che nascono il più delle volte da una chiaccherata con amici, da un’idea inizialmente priva di senso o da qualche ricordo dell’infanzia.
Questo è uno dei motivi per il quale ultimamente sto disegnando parecchi fumetti, storie brutte, da una paginetta scarsa e in bianco e nero, ogni tanto ne metto qualcuno nel blog del mio sito,
ma ho un progetto ben più grande in serbo per loro, assieme ai miei amici Bradiponauti.

Ringraziamo Alessandro per la sua disponibilità e vi invitiamo a guardare il suo sito: http://alessandroripane.com/


Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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