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FFF – Future Film Festival 2013: ##3

FFF – Future Film Festival 2013: ##3


Il Future Film Festival è giunto alla sua conclusione premiando varie pellicole tra lungometraggi e corti, e noi vorremmo dirveli i titoli di questi vincitori, casomai vi interessassero ma dopo aver fatto a pugni, gomitate e sputi per entrare abbiamo dovuto desistere…posti limitati. (n.d.r. per i vincitori, date un’occhiata QUI )
Ma non temete, qualcosa di cui parlare c’è sempre e il Festival ci ha regalato nelle due ultime serate una parata horror niente male popolata da creature di varia natura. Non sempre terrificanti, è vero, ma comunque opprimenti, almeno per le mie cornee e quelle di Alessia Cupertino che dopo una settimana di visione intensiva rischiamo di trasformarci in mostri della laguna, con sedere indolenzito, scoliosi e scoglionamento da fila chilometrica. Ma più duro è il percorso, più grande è la ricompensa.

Seguendo il concept del festival “tweet the monster” mi farebbe piacere presentarvi tre film tre; horror spaventosi ma anche divertenti da vari punti di vista. Cockneys vs Zombies è, come suggerisce argutamente il titolo, un film sugli zombies, che si inserisce perfettamente in una tendenza che ha fatto dei morti viventi uno dei mezzi più facili e veloci per fare soldi, insomma a chi non piacciono gli zombies? Ma diversamente da quello che si può pensare, la pellicola è una commedia, britannica come il precedente “L’alba dei morti dementi” che ci ha insegnato come si può ridere sulla massa informe di creature senza cervello che si nutrono di carne umana. Una parodia che è anche una critica verso quelle trasposizioni cinematografiche  sparatutto made in USA, che ci mostrano la pandemia zombica in senso negativo. Insomma, i londinesi temprati durante la seconda guerra mondiale dai cartelli Keep Calm and Carry On non si spaventano, tirano fuori le pistole e uccidono. Una cosa che se ci pensate è totalmente legittima, durante un’ invasione di morti viventi si può dare sfogo alle proprie frustrazioni senza fare del male (teoricamente) a nessuno. Pellicola da vedere, anche per esorcizzare le proprie paure, e per non prendersi troppo sul serio.

Ma soprattutto,  l’ultima serata è stata caratterizzata da due anteprime di film che Corrado Guzzanti potrebbe definire “de paura”. Rob Zombie è tornato. Sentivate la sua mancanza? Avevate nostalgia dei suoi lunghi capelli biondi che di rado hanno visto il sapone? Per chi non lo conoscesse il signor Zombie è un musicista che nelle sue canzoni parla soprattutto di zombies (già) e di streghe (arigià), che ha deciso di darsi alla cinematografia ottenendo più successi che in campo musicale. Rob si distingue per il suo gusto sadico, conosce bene la materia, ama lo splatter e lo fa notare, ha una forte sensibilità per l’orrido e imprime sulla pellicola tutto quello che noi umani nemmeno immagineremmo. In questo lungometraggio dedicato a Le streghe di Salem – Lords of Salem in inglese – Zombie inserisce nel cast la moglie (di nuovo), in preda ad una crisi acuta di ‘timburtonismo’, ma ci delude. cavolo se ci delude. Non c’è sangue, nè sbudellamenti, o almeno non la qualità di sbudellamento al quale ci aveva abituato. Molto spesso cade nel ridicolo, il concetto alla base del film non è male e i primi minuti mi facevano ben sperare mostrando Le streghe di Salem (quelle originali del ‘600) in preda ad un sabbah primitivo, nude. Ed è stato solo al momento della svestizione estatica che ho capito la sessualità della capessa della congrega satanica. Ok si, colpa mia, o forse merito della truccatrice, sono punti di vista.
Colonna sonora kick ass con classiconi del rock che ci piacciono sempre un sacco. Ma niente di più, insomma Sig. Zombie dove vuoi andare a parare? Ti vuoi schiantare come una meravigliosa ed estremamente/apparentemente oscura stella (de)cadente un film dopo l’altro? Rob credevamo tutti in te, ci hai deluso tantissimo. Prendi i tuoi teschi di capra, tua moglie e i suoi outfit da paura: la tua strada per Miss Italia finisce qui.

Durante l’ultima serata è stata proiettata un’ altra anteprima ovvero il remake del classico horror anni ’80 “La Casa“. Di questo film dirò solo due parole, e questa più che una scelta è un imposizione.
Per problemi tecnici non sono riuscita a vederlo, e non entrerò nei particolari per cui questo è successo. Ma vi dirò questo: durante il festival mi è capitato numerose volte di aspettare l’apertura delle porte della sala, in fila, insieme ad altre persone che come me stavano aspettando la stessa cosa. Visto che sono una persona che si annoia facilmente il mio passatempo preferito è l’origlio…si lo so, non si fa. E di questo remake si è parlato parecchio. Oltre al fatto che i pregiudizi sono sbagliatissimi, soprattutto quando ancora non si è visto il film che si critica (e le mie altissime aspettative per Lords of Salem ne sono la prova), devo per forza di cose riportare il frutto del mio pressing auditivo.
Ai fan dell’ originale non va giù il fatto che qualcun’ altro abbia messo mano all’ opera di Sam Raimi, perchè nessuno può, tranne Sam Raimi, ed alcuni hanno azzardato un sottotitolo per la pellicola “La casa: violentata” con tanto di risatine e gomitate di approvazione. E tutti quanti sappiamo quanto faccia male quando ci viene rubato un cult horror, computerizzato, mashuppando story line differenti, privandolo dell’ anima, alle volte trash è vero ma pur sempre di anima si tratta (vedi Nightmare, mannaggia a loro). Ciò nonostante, io faccio come San Tommaso e se non vedo non credo. Aspetterò la prima occasione buona per andarmelo a vedere, e poi se ne riparla a bocce ferme.

Con questo ultimo sprazzo di concentrazione notturna, dopo tante ore di cinema tutte assieme (che se ci fosse stato Beethoven in sottofondo ora sarei un individuo perfettamente reinserito nella società), Organiconcrete chiude la sua esperienza al Festival, e gli dice arrivederci, almeno fino ad anno prossimo.

E se vi siete persi i nostri prcedenti impegni al Future Film Festival, date un’occhiata qui:
Parte##1
Parte##2


Beatrice Lombardi

Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.

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