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Sunday cooking: Carbonade Flamande

Sunday cooking: Carbonade Flamande


Parola d’ordine, birra. Ammetto di essere un po’ emozionata perché in fondo di birra per quanto mi piaccia non ci capisco un ciufolo.
Ottima maniera per imparare qualcosa.
Iniziamo un percorso destinato a farci sognare con gli occhi, il naso, e la gola. Un percorso che faremo insieme ogni TERZA domenica del mese e al termine del quale impareremo magari, a classificare una birra o semplicemente a riconoscerla e ad abbinarla a quale deliziosa pietanza.
Un ottimo modo per apprezzare un prodotto nuovo o che magari abbiamo sempre bevuto ma senza alla fine chiederci il perché o il per come di certi inebrianti profumi e abbinamenti.

Per fare tutto ciò ovviamente non potevo che affidarmi a Umberto Calabria, hombrewer e curatore della frizzantissima (e tanto alcolica) rubrica A Sorsi Di Birra, sempre qui su Organiconcrete.
E poi hai visto mai…se riuscite a trovare la famosa “punta di rosmarino” come solo Umberto sa fare, beh allora siete davvero e seriamente sulla strada giusta per innamorarvi appassionatamente delle milioni di variazioni sul tema.
Cioè, avete “palato”, bene, bravi. Ma vi servirà anche un naso non scordatelo..
E poi ci sono io, che in pratica sorseggio una birra nuova ma in teoria mi trovo a dover realizzare un piatto da abbinare alla stessa. Non è facile, ma sarà di sicuro una bella sfida.
Ad ogni modo, nonostante quest’ultima affermazione sia carica di spirito di iniziativa, ho deciso di incominciare con un piatto che costituisce un must della tradizione gastronomica belga ricorrendo a una pietanza che è leggenda (e leggendariamente buona), come la carbonade flamande, un piatto dai riflessi chiari ed espliciti alla Bourguignonne francese.
Cioè intrepida sì, ma con i giusti crismi.
Il termine Carbonade sottointende a una grigliata di carne sia essa di manzo, maiale o bovino. Ma qui, anziché sfumare in una nube di vino rosso, viene dolcemente irrorata dalla birra, molto alcolica se possibile, una birra scura d’abbazia (come la Chimay blu) o una rossa delle Fiandre.

Dimenticatevi le evaporazioni di nubi vinose di Pinot noir , Côtes du rhône, o Chianti. Questa è la Carbonade Flamande. Questa è la Chimay blu.
Bon Appetit!

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 kg di spezzatino di manzo a pezzi non troppo piccoli (la spalla sarebbe ideale perché non troppo magra)
  • 600 g di cipolle dorate o bianche
  • 1/2 litro di birra scura (io ho usato la Chimay blu)
  • 120 g di burro chiarificato
  • farina 00 q.b
  • qualche foglia di alloro
  • 2 o 3 rametti di timo fresco
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna (io ho usato un Dulcita ma anche il Muscovado va bene)
  • 2 cucchiaini di senape forte
  • 1 cucchiaino di misto spezie (noce moscata, cannella, chiodi di garofano, zenzero)
  • sale
  • pepe nero macinato fresco

Procedimento:
Mettete la carne in una busta trasparente per alimenti e versateci sopra qualche cucchiaiata di farina. Chiudete bene e shekerate con energia. In questo modo la carne si infarinerà in maniera omogenea velocemente.
Eliminate la farina in eccesso.
In una casseruola antiaderente fate fondere la metà dose di burro e rosolatevi la carne.
Trasferite la carne rosolata in una ciotola e proseguite.
Conservate i liquidi che verranno rilasciati dalla carne.
Potete deglassare il fondo della casseruola con mezzo bicchiere di birra.
Pulite le cipolle e tagliatele a rondelle.
In una larga pentola dal fondo pesante, sciogliete il restante burro chiarificato e, una volta caldo, versatevi le cipolle e cuocete a fiamma media, fate stufare le cipolle stando attenti a non bruciarle.
Abbassate la fiamma, salate appena e aggiungete uno o due cucchiai d’acqua e proseguite la cottura con coperchio per circa un quarto d’ora.
Trascorso questo tempo, aggiungete un cucchiaio raso di farina e mescolate bene e unite, se necessario un poco d’acqua.
Aggiungete la birra, la carne ed i suoi succhi che avete messo da parte, l’alloro, il timo, le spezie, sale e pepe.
Dal momento in cui parte il bollore, abbassate la fiamma al minimo, coprite con coperchio e cuocete per almeno 3 ore. Mescolate ogni tanto ed aggiungete della birra se necessario.
Tradizionalmente al momento dell’abbassamento della fiamma, si dovrebbero aggiungere posate a diretto contatto con lo stufato delle fette di pane spalmate di senape e si dovrebbero lasciare in questo modo fino a fine cottura. Machevvelodicoaffà che ovviamente il pane pian piano va disfacendosi contribuendo a creare un intingolo cremoso e golosissimo?
Alla mezz’ora prima del termine della cottura va aggiunto lo zucchero.


Claudia Ambu

Claudia Ambu, possiedo un bistrot virtuale sulla rete da tre anni. Laureata in scienze delle arti e dei beni culturali, inseguo il sogno del posto fisso, magari dietro il bancone del mio bistrot. Scrittrice, appassionata di fotografia e food, sono sempre alla ricerca di nuovi sapori, nuove storie da raccontare, con le parole e le mie immagini.

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