READING

Nakagawa-machi Bato Hiroshige Museum of Art di Ken...

Nakagawa-machi Bato Hiroshige Museum of Art di Kengo Kuma


Il MAXXI di Zaha Hadid non ha bisogno di presentazioni: pluripremiata architettura, o la si ama o la si odia.
C’è il rischio però che le sue spazialità presuntuose, seppur maestose e seducenti, prevalgano sulle esposizioni che lo stesso museo ospita, che si dia ovvero più importanza all’esperienza dell’edificio che non al suo contenuto. Il linguaggio architettonico che la Hadid usa, infine, non è capace di leggere lo spazio in cui l’architettura nasce.

Ben diverso il modo in cui Kengo Kuma, nel suo museo dedicato alle opere di Ando Hiroshige a Nakagawa-machi (Giappone), riversa la ricchezza della cultura locale nel suo linguaggio contemporaneo.
Il proposito, spiega l’Autore, è quello di fondere l’edificio con l’ambiente in cui sorge, arrivando ad ‘annullare’ l’architettura. Per fare ciò, Kuma usa reticoli di legno di cedro sovrapposti, che filtrano la luce naturale.
Le suggestive vedute del paesaggio circostante s’intrecciano così nell’edificio in trame semi-trasparenti, stabilendo, proprio come nelle opere di Hiroshige, una concreta connessione tra natura e arte.

<a href="http://vimeo.com/58738695">http://vimeo.com/58738695</a>


Luca Di Carlo

A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)

Commenti

commenti


RELATED POST