Domenica in strada: Tika


Lo sapevate che due giorni fa si festeggiava il Pasta Day? Lo so che non lo sapete quindi non sgranate quegli occhietti ancora a bottone che si stanno proprio ora schiudendo, giusto per l’ora di pranzo. Ecco, in tutto il mondo si è reso omaggio alla pasta, questo alimento che regna nella dieta mediterranea e soprattutto in quella italiana.
A voi come piace? Lunga o corta, al sugo o in bianco, al forno, in pentola o ripassata in padella, la pasta è buona, nutriente e soprattutto mette di buon umore, unisce tutti, grandi e piccini, buoni e cattivi.
A me piace al forno, con tanta mozzarella e parmigiano, con un po’ di crosta che ti costringe a mettere i paradenti come un boxer.
Chissà se anche in Svizzera avranno festeggiato il Pasta Day! Ehi, voi che ci leggete dalle vallate con le mucche belle cicciottelle e piene di latte e cioccolata, avete notizie di festeggiamenti?

Ecco, restiamo in Svizzera oggi perché voglio parlarvi di una Street Artist nata a Zurigo nel 1978 anche se è cresciuta in Germania.
L’artista di questa domenica è Tika, una bella ragazza bionda che va in giro per il mondo a disegnare sui muri delle città pensate sin dal 1988 quando faceva poster art per poi tuffarsi nei graffiti nel 1996 fino all’evoluzione successiva nella Street art.
Partecipa a collettive e festival in Europa ma anche oltre oceano, tanto che oggi vive tra Zurigo, Berlino e Rio de Janeiro dove si cimenta in grandi murate, bellissime a dirla tutta. Come l’ultimo lavoro per il CityLeaks Festival che si è tenuto a Colonia a settembre, una grande figura umana attorcigliata su se stessa, quasi sembra un serpente, che guarda con aria stupita lo spettatore che si ferma davanti.
Non soltanto pittura ma anche altro materiale come la carta per esempio stanno alla base dei suoi lavori outdoor, in cui gli esseri viventi, uomini e animali vengono rappresentati come delle icone egizie, un insieme di figure geometriche e elementi naturali, ricche di rifiniture e particolarità il tutto tenuto insieme dalle diverse tonalità cromatiche che lascia a bocca aperta.
Buona domenica!


Zelda

Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.

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