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Canary Wharf Underground Station di Foster+Partner...

Canary Wharf Underground Station di Foster+Partners


All’architettura dovrebbe spettare il compito di mettere ordine, restituire dignità e rendere gradevole la vita urbana, valorizzando il patrimonio e ripensando quei paradigmi fallimentari che hanno reso degradate le periferie. Le sperimentazioni per la metropolitana di Napoli vanno in questa direzione: ne sono buoni esempi i progetti di Gae Aulenti o di Alvaro Siza. Al contrario altri architetti propongono soluzioni non altrettanto illuminate. Le stazioni di Amanda Levete con Anish Kapoor (Traiano e Università, in costruzione) -al di là di ironiche similitudini con L’origine du monde di Courbet- si calano nello spazio urbano come oggetti alieni, simili a quelle sculture moderne piazzate nei parchi di periferia che diventano a loro volta oggetto di degrado. Alla base c’è forse il pensiero che per dare qualità a contesti ricchi di criticità basti la loro massiva e scultorea presenza.

Il distretto bancario londinese non è Napoli, ma la stazione di Canary Wharf, di Foster+Partners, c’insegna come una stazione dovrebbe essere: l’intervento si sviluppa sotto un grande parco in cui annuncia la propria presenza con discrezione, cattura la luce naturale e parla di spazialità immense ma semplici e funzionali, rendendo l’esperienza della stazione più affollata di Londra un viaggio nella buona architettura.


Luca Di Carlo

A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)

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