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Villaggio Corte di Cadore di Edoardo Gellner

Villaggio Corte di Cadore di Edoardo Gellner


L’architettura dei villaggi turistici è spesso impermeabile alla qualità architettonica, più attenta a un certo gusto pittoresco o all’effetto scenico che alla fruizione delle spazialità.
Con questa pillola natalizia vi porto invece in un’architettura per il turismo alpino di estremo fascino.
Il villaggio Corte di Cadore, progettato per il soggiorno dei dipendenti ENI da Edoardo Gellner agli inizi degli anni ’50, è un insediamento formato da villette, una colonia e un campeggio per ragazzi, un hotel e una chiesa, firmata insieme al grande Carlo Scarpa.
Gli autori del recente ampliamento del villaggio non sono evidentemente riusciti a comprendere la lezione dell’architetto: le loro nuove ville sono brutte copie delle precedenti, un perfetto mix di interni asettici ed esterni anonimi.

L’intervento di Gellner al contrario valorizza il paesaggio dolomitico, traendo forme e materiali dalla tradizione montana e reinterpretandoli con nuova sensibilità, ma allo stesso tempo lo piega alla scala umana e alla fruibilità -per gli adulti come per i bambini- con un attento studio degli arredi e dei colori.
Il risultato è la potente fusione tra ambiente naturale e opera dell’uomo in nuovo poetico paesaggio.

 


Luca Di Carlo

A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)

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