Darwin Centre di C. F. Møller


È chiaro che l’architettura non è fatta solo di linee rette, di spigoli vivi o di forme autoritarie.
Ma se le geometrie complesse, le forme organiche o futuristiche, vengono usate senza sensibilità, eleganza, rispetto del contesto, né attenzione per le implicazioni funzionali è sicuro che il disastro architettonico ne uscirà amplificato. Ce lo dimostra l’estensione del Museum de Fundatie degli architetti Bierman Henket in Olanda: un uovo poggiato su un edificio in stile neoclassico. Come un oggetto messo lì per caso e dimenticato. Non c’è ricerca né provocazione, non c’è eleganza né sperimentazione formale.

A dimostrarci che con forme di questo tipo è possibile realizzare architettura di qualità c’è l’estensione del Museo di Storia Naturale di Londra. Il Darwin Centre di C.F. Møller Architects è un enorme baco da seta in cemento, contenuto in una scatola trasparente, che a sua volta contiene e protegge l’enorme collezione del museo. La forma, le dimensioni e il trattamento delle superfici rispondono sia a un concept astratto (utilizzare per il contenitore una forma -il baco da seta- strettamente connessa al contenuto stesso) che a motivazioni funzionali (creare un guscio massivo per proteggere la collezione) e il risultato è un edificio tanto iconico quanto sobrio e poeticamente silenzioso. 

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Luca Di Carlo

A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)

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