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La Sacral Technics di aroma30

La Sacral Technics di aroma30


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Quando ci arrivano segnalazioni come questa, non possiamo che essere contenti. Se non altro, perchè cominciano con “Cari ragazzi di Organiconcrete“, il che fondamentalmente non vuol dire niente.
Ma il fatto che qualcuno dedichi anche solo un secondo in più per scrivere il nostro nome, non accontentandosi del classico “Gentile Redazione” (che mi sa tanto di  comunicati inviati anche nelle profondità più recondite del web) a noi fa piacere.
Che volete? Siamo dei romanticoni.

Michela Fasanella è una con un curriculum grosso così (e nun me guardà ‘e mani, ma guardame le braccia) che ha frequentato l’Accademia di Costume e Moda di Roma e il Central St. Martins College di Londra, ha fatto esperienze con Salvatore Ferragamo e Valentino, è docente all’Accademia di Costume e Moda e allo Ied, e nel 2006 ha fondato il brand femminile aroma 30, uscito con una Capsule collection di appena 5 pezzi e segnalato sin dai suoi esordi londinesi tra i talents di Vogue (ve l’avevo detto che il cv era lungo).
Per apprezzare la sua bravura e il suo estro, non servivano di certo quattro titoli su carta stampata o un elenco infinito di cose fatte e dette nel corso degli anni, perchè alla fine, ciò che conta è il modo in cui ti applichi, la passione che metti in quello che realizzi, il modo in cui ne parli,  la voglia che hai di promuoverlo e farlo conoscere a più persone possibili. Ciò che conta è il ricordo che hai della tua prima macchina da cucire o della prima volta che hai realizzato un abito con i consigli della nonna.
Cose che profumano di buono e sanno di casa.

Sacral Technics è la spring/summer 2014 di aroma30, che prende ispirazione dal dualismo sacro/profano sapientemente miscelato al rigore geometrico e simmetrico dell’architettura berlinese e di architetti del calibro di Louis Kahn, Daniel Libeskind e Tadao Ando.
Nonostante le stampe di immagini sacre si sovrappongano a stampe geometriche dal sapore industriale, la collezione mantiene sempre un rigore stilistico riconoscibile, e in linea con quello che è lo stile della Designer (che ho avuto modo di sviscerare cercando info sulle sue precedenti collezioni).
Il tutto è impreziosito da applicazioni di Swarosvski e frange realizzate a mano sfilando la trama di un raso tecnico.
Come se non bastasse la qualità del design a rendere unico questo brand, si aggiunge una filiera tutta Made In Italy, con tessuti prodotti in Piemonte e in Toscana, stampe realizzate a Como, e abiti confezionati da due laboratori sartoriali romani e dalla stessa Michela per i dettagli manuali, le applicazioni e lo studio di volumi sul manichino.
Alla faccia del fantomatico e ridicolo “progettato in Italia”


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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