I paesaggi cinesi di Turenscape


La produzione architettonica della Cina cresce con gli stessi ritmi della sua economia e gli architetti incaricati fanno di tutto per accontentare il cattivo gusto degli investitori e affabulare con effetti speciali il popolo cinese.
Il ‘Doughnut skyscraper’ -un grattacielo a forma di ciambella– dell’italiano Joseph Di Pasquale, è un buon esempio di questo meccanismo. La progettazione, come spesso avviene, è stata affidata a un architetto occidentale, considerati portatori sani di creatività e buongusto. Nessuno di questi architetti proporrebbe però nella propria patria le stesse brutte architetture che con tanta facilità possono costruire in Cina. Questo edificio “col buco” è tanto iconico quanto sgraziato, disarmonico e a tratti volgare.

In Cina esistono tuttavia realtà creative capaci di produrre architetture di qualità. Lo studio Turenscape è capace ad esempio di trasformare i paesaggi devastati da una crescita industriale senza regole in luoghi in cui uomo e natura riscoprono legami di armonia e rispetto. Con pochi elementi, segni forti e cromìe ricercate, riescono a coniugare la dimensione ecologica del luogo, valorizzandone sostenibilità e biodiversità, con l’esperienza attiva e vivace del visitatore in un disegno poetico di paesaggi per lo spirito.

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Luca Di Carlo

A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)

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