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Wes Anderson // Centered, di Kogonada

Wes Anderson // Centered, di Kogonada


Se Michel Gondry sin dall’alba di Se mi lasci ti cancello (l’ennessima storpiatura italiana nel tradurre Eternal Sunshine of the Spotless Mind ) è finito per direttissima sul podio della classifica dei miei registi preferiti, con tanto di consacrazione definitiva dopo Mood Indigo – La schiuma dei giorni (tanta tanta tanta poesia), Wes Anderson si è certamente accaparrato un posto in classifica tra i primi dieci e ve lo dimostra il fatto che più di un anno fa, gli dedicammo persino un articolo.

L’universo cinematografico creato da Wes Anderson ha sempre delineato un approccio stilistico perfettamente riconducibile al regista, un mondo incantato in cui realtà e immaginazione si sono sempre sovrapposti con armonia ed equilibrio.
Nella pillola di oggi torniamo a parlare proprio del regista Texano, protagonista assoluto dell’ultimo video di Kogonada, che si sofferma sull’uso ossessivo che Anderson fa della simmetria centrale, donando al suo linguaggio cinematografico l’ennesimo elemento di riconoscibilità.

Se Kubrik è stato un maestro nell’utilizzo di un’unica prospettiva (guardate qui) utilizzata per tenere in tensione lo spettatore (ma non solo), Wes Anderson dimostra di aver lavorato in maniera incredibilmente rigorosa all’utilizzo della simmetria nei suoi film.
Molto più di quanto, un pur attento osservatore, avrebbe potuto notare.


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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