A colpi di luce 2.0: Rachele Maggi


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Ciao Rachele, solitamente ai miei intervistati, chiedo di descriversi con un tweet (140 caratteri) perchè penso che aiuti a “dosare” e scegliere, le parole giuste.
Cosa diresti di te?
Sono Rachele ho 26 e scriverò in un modo un poco Dada : amo il mito dell’androgino , i capelli rossi e la pelle chiara ,letteratura cinema e musica sono i miei maestri, la mia fede è l’arte classica,sono un maschiaccio il mio elemento è l’acqua,amo il mare e sono un poco sinistra

I protagonisti delle tue foto, sembrano persone avvolte dalla solitudine, con una spiccata propensione alla sofferenza e alla morte; anche l’uso dei colori poco saturi contribuisce a dare questa sensazione all’osservatore.
A controbilanciare le immagini però c’è spesso un elemento floreale (la vita) che dona un perfetto equilibrio all’immagine lasciando chi osserva, a pensare quale delle due forze prevalga. Ti rigiro la domanda e ti chiedo: quale delle due forze prevale?
I fiori sono molto importanti per il mondo , secondo me invece sono davvero un elemento mortifero e non simbolo di vita perché la loro esistenza è effimera nascono solo in un dato periodo dell’anno e l’anno dopo su quella pianta ci sarà un altro fiore quasi identico a quello prima , i fiori non si ripetono come non si ripetono le forme del mare in burrasca. Riproducibili ma non replicabili. Nelle mie foto sono sempre fiori che sono stati raccolti e quindi prossimi alla morte ma con la giusta accortezza si possono fare seccare e simboleggiano semplicemente un attimo di bellezza eterna nelle mie foto, perciò vi ho ingannato.

Su due piedi, i tuoi lavori mi sembrano un mix tra quelli di Laura Makabrescku e Kirsty Mitchell
Sono fotografe da cui realmente prendi ispirazione o è solo frutto della mia immaginazione? Hai dei modelli di fotografia che segui con interesse?
Innanzi tutto non posso fare altro che ringraziarti perché sono due bravissime fotografe. In ogni caso quello che vedi è da sempre il mio mondo quello più intimo. Sono stata felice di conoscerle perché si ha sempre bisogno di travare qualcuno di simile: scoprire le foto di Laura mi ha piuttosto fatto sentire meno sola, mi ha fatto sentire che c’era qualcuno che viveva un terrore simile al mio,non si tratta di ispirazione piuttosto ho visto nei suoi scatti il tipo di luce che ho sempre sognato ,averla è impossibile , la luce mediterranea è prepotente, la luce polacca è perfetta per le visioni. In passato ho avuto molti fotografi di riferimento quali :, Elmut Newton ,Robert Mapplethorpe ,Bettina Rheims, Avedon , John French , Guy Bourdin e molti altri ma quelli che hanno determinato e cuntinuano a influire alle volte sui miei lavori sono : FRANCESCA WOODMAN, PAOLO ROVERSI TIM WALKER e SARAH MOON.

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Non è difficile nei tuoi lavori, osservare la presenza di modelle “non convenzionali” e di un unico uomo . Come scegli i soggetti delle tue fotografie?
Io mi occupo di donne. Per quanto riguarda certi lavori non esiste il mio personale criterio ma si sceglie la modella di agenzia invece la modella perfetta per me è androgina, con un viso duro e austero, con i capelli rossi e la pelle chiara. Se ci penso un momento effettivamente io mi rifiuto di scattare con persone che non rispecchiano questo canone per quanto riguarda i miei progetti personali e cioè usare la fotografia come un modo per esprimere quello che sento che è una cosa che faccio per la maggior parte del tempo Tu l’hai notato ed hai notato degli “intrusi” Marta che esula dalle mie rosse misteriose è stato un modo per sfidare me stessa e mettermi in gioco, e si è vero c’è solo un uomo che ricorre più volte nelle mie foto perché lui è stato la mia “musa ispiratrice” nella misura in cui completava le mie mancanze nell’arte e nella vita. Ho rappresentato in lui il mio alter ego.

Quindi che cos’è la bellezza per Rachele Maggi?
“La sola cosa che ho è la bellezza del mondo, la sola cosa che so è che vorrei conservarla per me ,[…]soltanto adesso so che sono diversa avevo torto marcio tu piangevi , L’unica cosa che ho è lo squallore del mondo,la sola cosa che so è che vorrei conservarlo[…] ero più giovane” cit.

La risposta più reale a questa domanda si trova nelle mie foto, non sono forte con le parole ma ci provo.
Considerando che cerco di liberare la mia mente da ogni genere e costrizione posso affermare che la bellezza è tutto quello che ci circonda e si crea con tutto ed in ogni momento a seconda dello spettatore. Possimo ricordare chi prima di noi si è incantato guardando una busta volteggiare nelle foglie autunnali trovandovi bellezza .Tuttavia vi invito a ricordare l’esistenza dei canoni universali che facilitano di tanto i dubbi di chi si chiede cosa la bellezza sia.
Per quanto mi riguarda la bellezza che creo viene dal mio oblio interiore quasi spontaneamente ma posso ammettere di avere una predilezione per il mondo classico e l’osservazione di esso e tutto ciò che è naturale (è in questo che trovo bellezza) : vorrei indurre la gente a fare a meno dei vestiti e far crescere i propri capelli come un fiore selvaggio per sposare tutto quello che è naturale e tralasciare l’eccesso,le paillettes e i lustrini non creano e non sono forse la bellezza , è l’essere essenziali, anche se l’essenziale è ormai invisibile agli occhi. Essenziale come un corpo placido e nudo adagiato tra la più grande mirabilia della natura.

Facendo finta che io non abbia fatto questa lunga premessa dico solo,tu tieni a mente solo questo,IN MODO MOLTO BANALE che la bellezza è tutto quello che nasce dall’amore o in certi casi con la distruzione.

A proposito,mi ero appuntata dei pareri su come invece si crea la bellezza e li vorrei condividere Eccoli.

-“Non si crea, la si può solo raccontare!”
-“Si crea osservandola, forse non si crea però prima ho detto così perchè pensavo a te dietro la macchina fotografica e insomma se tu non l’avessi osservata la bellezza non sarebbe esistita.”
-“Non si crea la bellezza.La bellezza è originaria.In ogni caso la creano o la scoprono?”
-“Non so credo che si crei facendo emergere qualche cosa di interiore”
-“Forse devastandola, come accande con i neologismi nel linguaggio?”
-“Secondo me è un concetto soggettivo: ci sono molteplici modi un po’ è soggettivo per chi intende crearla e un po’ si rifà ai canoni.Già una persona che come ambizione ha di creare bellezza possiede un’idea o si interroga su cosa sia.Secondo me la bellezza si crea con l’arte, ma forse lo dico perchè io sono una storica d’arte umm no ci sono secondo me la bellezza essendo nella simmetria si crea creando essa.”
Conosco una bellezza che è stata scarnificata.

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In una nostra velocissima chiacchierata di presentazione su facebook, alludevo a troppi pseudo fotografi che non hanno la banchè minima idea di cosa sia la fotografia (vera), e considerando il fatto che nessuno dovrebbe mai sentirsi “completo” sotto il punto di vista della formazione, ti chiedo: cosa pensi della fotografia di oggi e a che punto pensi sia arrivata la tua formazione?
La fotografia di oggi è nelle cattivissime acque in cui si trova ogni cosa di questi tempi, esiste già tutto: è stato già pensato , replicato,omaggiato ,inventato reinterpretato ma anche noi che siamo in questo periodo storico abbiamo il diritto di vivere la vita  e  perciò fare tutto da capo come se il foro stenopeico  fosse stato inventato ieri . Mi piace dire “sono in divenire” non posso dirti a che punto è la mia formazione dal momento che non mi sento mai arrivata e penso che c’è sempre qualcosa da perseguire da scoprire e sperimentare perciò posso limitarmi a  descriverti la mia formazione ma quello che si vede nelle foto non è solo merito della tecnica ed arte fotografica.

I maestri di arte e  vita sono anche la letteratura ,il cinema , l’amore , il sacrifico e tutte le altre arti perché tu puoi fare una buona foto dopo avere passato pomeriggi interni a girare musei, ed è una delle cose che ho fatto e faccio per formarmi, io ho osservato e appuntato da tutta la vita, dal giorno in cui ricevetti in regalo il primo libro di arte da grande di Van Gogh  avevo 7 anni. Ho dipinto, e i miei studi liceali mi hanno dato un buono senso estetico a mio avviso anche questo serve nella formazione di un fotografo (me ne sono accorta solo poi) , è da sette anni che mi applico alla fotografia e se per 2555 tu sei sempre in pensiero per quella cosa ecco che quella cosa prende un vero e proprio volto ecco si forma! L’ho pensata ogni giorno come si fa con un compagno di vita,  si è così che va a finire, ho tratto spunto con voracità da tutto quello che l’ambientazione fantastica di miti e leggende poesie racconti potesse offrire mi sono formata così insistendo giorno dopo giorno con devozione e fedeltà che non ho mai visto prima e che  quasi non mi appartengono ,ho sperimentato: mi sono divertita con le polaroid o con le macchine lomo  ho sbattuto la testa con fotocamere analogiche fino ad imparare il loro mistero e a sviluppare da sola le mie foto in camera oscura sentendo quanto sia diverso fare foto così e scegliendo di riservarle a quello che è intimo, ancora più intimo di quello che vedete a quello che nemmeno io conosco consciamente.  Insomma ho approfitato per dire che tutto è lo studio di tutto ed è simpatico che questi due concetti siano in negazione l’uno con l’altro lo specializzarzi con il conoscere un po’ di tutto. A mio avviso sono legati.

Per fare una buona foto secondo me devi vedere come era la bellezza per i greci ,devi leggere con quanto sentimento scriveva Kafka a Milena,devi sapere che su un’asteroide una rosa vanitosa  è rimasta sola per colpa dei suoi capricci, devi sintonizzarti con il visconte dimezzato quando diceva a Pamela che si sentiva divelto e di andare con lui perché lui si, faceva del male come lo fanno tutti ma almeno aveva la mano sicura  e farti raccontare con quale sadismo Cleopatra abbelliva le sue ancelle ,devi vedere nei 400 colpi  Antoine scappare e giungere fino al mare che non aveva mai visto  devi vedere che in fino all’ultimo respiro Patricia con la sua maglietta a righe dice a Michel che è troppo tardi per avere paura ma non imparare ancora la lezione.
Questo dà formazione ed è quello che vado cercando da sempre  come un cane errante in un mondo forse immaginario.  Ecco a che punto è la mia formazione.

Un libro, un film, un fotografo e un canzone a cui ti senti particolarmente legata.
Questa è in assoluto la domanda più difficile ed io rispondo ma in realtà non c’è una risposta perché non c’è qualcosa che vince proprio su tutto il resto aggiungo per parcondici il gruppo a cui mi sento legata
Il profumo di Patrick Süskind, The Royal Tenenbaums di Wesley Wales Anderson , Générique Et Car de Police di Jean Constantin e gli smashing pumpkins

Ringraziamo moltissimo Rachele per averci concesso il suo tempo e vi invito a farvi un giro sul suo stream Flickr e sulla sua pagina Facebook

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Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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