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A colpi di matita 2.0: Martina Vanda

A colpi di matita 2.0: Martina Vanda


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Celebro la vita disegnando tutti i giorni.

Come hai imparato a “disegnare”?
Osservo, assorbo, disegno, tutti i giorni da quando sono piccola. Sperimento, azzardo, gioco. E il disagio di esprimermi a voce è stato un grande alleato per convertire i miei pensieri in disegni.

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
D’estate amo disegnare all’aperto alle 13 sotto il sole cocente.
Dell’autunno amo le luci del pomeriggio. L’inverno trovo le serate buie, fredde e piovose particolarmente ispiratrici. In primavera amo disegnare la mattina presto.

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Mi lancio e aggredisco il bianco senza nessuna pianificazione, nessun bozzetto previo. Guardo il foglio, acchiappo lo strumento che meglio risponde al mio stato vitale di quel momento e comincio a raccontare. Dialogo con la carta e gli spazi bianchi. Gioco e creo tensione tra i gesti sicuri e le incertezze.

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Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Carta carta carta, sempre.

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
Martina, imparerai mai a disegnare le mani?
E chi lo sa …

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Miju Lee, Eun-Young Cho,……

Final bonus question: Ami sperimentare, utilizzare supporti diversi…se esiste una differenza, quanto è diversa la progettazione di un lavoro in base alla superficie che viene trattata?
La differenza non è tanto nella progettazione, ma in quanto tempo familiarizzo con una tecnica per farla mia.
Agli inizi ero completamente al servizio dello strumento che utilizzavo, comandava lui, e per ogni tecnica dovevo progettare con un metodo e tempi diversi.
Ora è il contrario, ho trovato il mio metodo: ho un approccio libero e sperimentale qualunque strumento e superficie utilizzi.
Tuttavia cerco sempre un equilibrio tra la sperimentazione ed il rispetto per la tecnica che scelgo, per i suoi limiti, le sue caratteristiche, la sua voce.
Altrimenti i lavori, pur con tecniche diverse, avrebbero tutti lo stesso sapore.

Ringraziamo Martina e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.martinavanda.com/

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Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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