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A colpi di matita 2.0: Amalia Caratozzolo

A colpi di matita 2.0: Amalia Caratozzolo


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Sono un’ illustratrice siciliana, romana di adozione. Adoro il mare, i gatti, le barbie e i film dell’orrore. Non rifiuto mai un caffè.

Come hai imparato a “disegnare”?
Ho iniziato a disegnare da piccola, come tutti i bambini mi divertiva moltissimo il disegno.

Uno dei primi disegni da bambina

Mi ritengo fortunata, perchè sono stata sempre incoraggiata dalla mia famiglia ad intraprendere degli studi artistici, e così, dopo il Liceo Artistico sono approdata all’Istituto Europeo di Design di Roma, l’esperienza formativa per me più importante. Un luogo di incontro, dove ho imparato a fare di una passione un mestiere.

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Sono decisamente un animale notturno. Il crepuscolo è la mia ora preferita, che detto così fa un sacco dark…obscurity : ) A dire la verità ho una passione per la musica dark e per il cinema horror, ma questa è tutta un’altra storia…
Tornando a noi…la mattina mi connetto al mondo soltanto dopo molte ore e parecchi litri di caffè: rigorosamente strettissimo e fatto con una moka che abbia almeno 5 anni di vita. Quindi direi che la mattina non è sicuramente la mia ora. La notte invece, porta con se un silenzio affascinante che facilita la concentrazione, è una dimensione particolare, magica, impossibile da riprodurre in altri momenti della giornata!
Naturalmente per questioni pratiche non sempre è possibile lavorare la sera o la notte, ma se posso scegliere…

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Per me la cosa più importante è visualizzare l’idea nella mia testa. Una volta fatto questo, sempre nella mia testa, trasformo l’idea in immagine. Solo allora mi metto a disegnare, solo in quel momento mi trovo di fronte al foglio bianco, quando ho già un idea ben chiara nella mia mente.
Il processo creativo è sempre lo stesso, anche nei lavori su commissione, dove la sfida più bella credo che sia essere soddisfatti e soddisfare il cliente allo stesso modo. E quindi, usare le tue idee a servizio del cliente, del potentissimo mezzo di comunicazione che è l’illustrazione, mantenendo però, sempre, il proprio punto di vista sulle cose.

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Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Dipende dal tipo di lavoro che sto facendo. I lavori che richiedono velocità, come ad esempio quelli per i giornali, li elaboro direttamente al computer, per una questione pratica, di tempistiche. Altri lavori però, come ad esempio le incisioni su linoleum, passano sempre dalla carta. L’utilizzo del computer, che per fortuna a me piace molto, rimane comunque necessario, seppur soltanto nell’ultima fase, di acquisizione dell’immagine.
In generale, non schizzo, non abbozzo nulla, piuttosto mi cimento subito sul definitivo. Ognuno ha un proprio sistema di lavoro, molto personale, io posso dire che abbozzare non mi aiuta, ho bisogno di vedere il lavoro finito, nel suo equilibrio reale di forme e colori.

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
– Eh?!
– Compro una vocale!

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Di illustratori emergenti di talento, ce ne sarebbero tanti, ma il mio punto di riferimento è sempre stato il grandissimo Riccardo Mannelli.

Final bonus question: Mi piace osservare i diversi stili con i quali ti esprimi…e mi piace riconoscere in ogni stile una “durezza” e una “verità” affascinanti: come se raccontassi delle storie vere, attuali, crude, dure.
Che messaggio nascondi nelle tue illustrazioni ? E quanto di Amalia c’è in ciò che disegni?
L’idea, il messaggio, per me è fondamentale, come dicevo prima, anche nei lavori su commissione credo che sia molto importante mantenere il proprio punto di vista sulle cose. Non c’è un messaggio preciso dietro le mie illustrazioni, anche se sentirmi attribuire un non so che di esoterico…mi affascina e in parte direi che mi si addice. Credo piuttosto che nel mio lavoro ci siano diversi messaggi, traducibili in diverse parti di me, sfaccettature della mente, del carattere, del vissuto.
Nella mia ricerca personale si, sicuramente tendo a prediligere contenuti forti, duri, cerco sempre però, di trattare il tutto con molta ironia.
Beh…detto questo, credo che ci sia moltissimo di Amalia nel mio lavoro : )

Ringraziamo Amalia per la sua disponibilità e vi invitiamo  avisitare il suo sito: www.amaliac.com

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Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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