Tuesday Poison: Nunzio Paci


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Nunzio Paci, bolognese classe 1977,  analizza il quotidiano in maniera estremamente viscerale, puntando su una ricerca continua di intersezioni fisiologiche tra specie diverse.
Quasi a creare un unicum in continua evoluzione, dal quale possano discendere sempre nuove forme di vita, legate alle precedenti e pronte, a loro volta, a crearne delle altre, in un auto cannibalismo visto qui con un’accezione positiva.
Una radice comune, umana, animale e botanica, creatrice del tutto e di tutto, come nella teoria del medico rinascimentale Paracelso, ispiratore dell’opera di Paci. Disegni anatomici leonardeschi, dai dettagli precisissimi, completi persino di glossario e spiegazione, del tutto fantasiosi, con termini tecnici inventati dall’autore. Ideatore di nuove specie. Costruttore di nuova vita, in un lavoro in cui il segno grafico assume l’importanza di un mezzo che delinea e definisce articolazioni, rami, foglie e radici.

La tecnica usata nelle opere riprende l’antico encausto, con l’utilizzo sulla tela di bitume, elementi vegetali quali radici e legno, smalto, resina e manualità dell’eccellenza per fuggire dalla bidimensionalità dell’opera stessa.
I colori sono neutri,  bianco, nero, verde, marrone, con sfumature cromatiche naturali. un perfetto stile illustrativo degno di una rivista di scienza d’altri tempi.
In una ricerca di armonia tra le specie, l’arte di Paci ci regala emozioni visive di grande impatto.
Le sue opere saranno esposte, fino al 30 di novembre, al MacS, il museo di Arte contemporanea in Sicilia. La mostra, dal titolo “Ad Imaginem Suam” è curata da Alberto Agazzani.
Il prossimo dicembre eporrà a Copenhagen, in una personale,alla Galleri Oxholm, mentre a settembre 2015 sarà ospite a Losanna, alla galleria D’(A), sempre con una personale.
Insomma quell’Italia all’estero, che ci piace da morire.

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Marco De Carolis

Io sono, ma anche tu sei, per quanto pure egli, che poi alla fine chi lo usa sto “egli” nei discorsi? Comunque, io sono Marco, ma potete chiamarmi come vi pare, la cosa importante non sono io ma che voi leggiate di arte che poi è la maggiore espressione e la più significativa del genere umano e, soprattutto, che lo facciate qui su Organiconcrete, ma come perché!?! Perché ci scrivo io no! Che poi sarei Marco. Non siete attenti però!!

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