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A colpi di matita 3.0: Gianluca Marras aka Marjani...

A colpi di matita 3.0: Gianluca Marras aka Marjani Aresti


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Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Mi butto per terra e fingo di essere morto come si fa con gli orsi. Oppure dico “Ciao, mi chiamo Gianluca, qualcuno mi chiama Marjani che in sardo significa volpe, e disegno fantasmi”, ma lo faccio molto velocemente e poi mi butto per terra. Ho qualche problema con i microfoni, come avrai capito.

Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Cerco di disegnare delle cose, cerco di farlo bene o almeno di farlo sempre meglio. Provo a far vedere agli altri queste cose come le vedo io.

Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Voglio essere originale, quindi ti dico matita e foglio. Nel mio caso specifico, micromina 0,5 con mina bella grassa (2B)e blocco A4. Solo dopo arriva il digitale.

Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
L’episodio che ricordo con più piacere è forse il primo e quasi unico live painting che ho fatto, in occasione della presentazione dell’album di un gruppo di Cagliari (i Malasorti) del quale avevo curato le illustrazioni; disegnare su un palco è stata un’esperienza davvero particolare e gratificante. Non ho episodi particolarmente spiacevoli da ricordare, a parte le ovvie (per me) ansie quando sono in ritardo per qualche progetto;

Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P
Certo! Vado di freestaila allora

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Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Per quanto riguarda le colonne, i nomi sono davvero troppi e se me lo concedi te ne faccio tre: Yuko Shimizu, i Brosmind e Mcbess; per quanto riguarda gli emergenti il problema è lo stesso, quindi ti farò il nome di un illustratore che ho scoperto da pochi mesi e che trovo super, Matteo Morelli

Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
Sto lavorando alle illustrazioni per un magazine online sardo giovane e promettente che si chiama Eloe, a quelle per un magazine online nazionale e ad un po’ di mostre che si terranno nei prossimi mesi.

Final bonus question: Amo le bambole di pezza, ho una collezione che potrebbe fare invidia a qualsiasi bambina, che ovviamente non le avrà mai perché le tengo GELOSAMENTE custodite in una casa fatta di legno e pazienza :P.
Quello che mi ha incuriosito particolarmente delle tue illustrazioni sono proprio i personaggi che disegni, che mi riportano con il pensiero alle mie bambole di pezza, per il loro modo di presentarsi e la voglia che avrei di stringerli a me (sono un’inguaribile romantica!!!). Come sono nati questi personaggi? E che rapporto hai con il supporto che utilizzi? Hai mai pensato di realizzare dei toys in modo che dal 2d del fogli passassero in 3d nelle mani dell’osservatore?
I miei personaggi sono nati per caso, probabilmente grazie al mio amore per il character design e per i toys. Sono dei mostriciattoli aka spiritelli che utilizzo per veicolare i concetti e i sentimenti più diversi. La domanda che mi fai è molto interessante: amo la carta, adoro il display ma, come ho scritto sopra, ho una passione smodata per i toys e non vedo l’ora di vedere le mie creature in 3D

Ringraziamo gianluca e vi invitiamo  avisitare il suo sito: https://www.flickr.com/photos/30593923@N08

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Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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