A colpi di matita 3.0: Marianna Coppo


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Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Ehm, uhm, oddio, dunque, cioè. (imploro a gesti di passare alla domanda successiva).

Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Beh, ecco, prima mi racconto una storia, poi svuoto il mio barattolo di matite sul tavolo e infine disegno finché la storia dalla mia testa non è passata sul foglio.

Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Una matita e un pacco di caffè.

Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Qualche mese fa ho fatto il mio primo laboratorio con i bambini.
Ho cucito un esercito di conigli bianchi e li ho lasciati nelle loro mani insieme a una scatola di pennarelli.
Alla fine un quarto dei conigli erano cani, un paio erano diventati zombie e uno aveva gli occhiali e si chiamava Leopold. Fantastico.
Per quando riguarda i dispiaceri, non mi viene in mente niente in particolare se non le botte d’ansia e i blocchi quotidiani, ma quelli passano sempre, spero.

Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P

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Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Come signora colonna nomino Carson Ellis.
Da esplorare consiglio Maria Dek, illustratrice polacca che mi piace tanto.

Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
Adesso, in pieno fermento da Fiera di Bologna, sto portando a termine un progetto di albo illustrato pieno di mostri piagnucolosi.

Final bonus question: Osservando i tuoi lavori noto nell’impostazione del disegno, una ricerca del rapporto uomo_spazio. L’ambiente è ricco di particolari, ogni scena che componi ne è arricchita e l’uomo sembra essere in movimento non con il corpo, ma con la mente. Non vive attivamente il contesto, non lo abita, lo osserva e sembra instaurare un contattato più spirituale che fisico. Come vive lo spazio Marianna e cosa prende dallo spazio che vive e riporta sulla carta?
Diciamo che sono una specie di accumulatrice seriale di oggettini e paccottiglia e suppongo che volente o nolente questo si rispecchi anche nei miei disegni.
Rispetto a quanto dici sullo spazio è vero, i personaggi e gli oggetti dei miei disegni sono giustapposti e raramente entrano in contatto.
Non saprei spiegare bene perchè, in parte credo dipenda dal fatto che i miei personaggi sono bidimensionali e quindi molto statici.
In più mi piace lasciare spazio anche allo sfondo, alle cose che passano inosservate, quelle che non sono protagoniste della storia.

Ringraziamo Marianna Coppo e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://cargocollective.com/mariannacoppo

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Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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