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“The Others”: gli anti-alternativi negli scatti di Derek Ridgers


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L’Inghilterra degli anni ’80 si vede protagonista di un vivace fermento culturale; inevitabilmente si creano dei gruppi di persone “categorizzati” in base alla scia culturale che seguivano, per cui nascono così i punk, gli skinheads, i metallari e così via. Ma da sempre vi sono delle persone che difficilmente possono essere rimandati ad un particolare genere culturale, sono quelli che si ribellano alle mode del tempo,  “gli alternativi agli alternativi”.
La concezione base di questo movimento che va controcorrente è l’edonismo secondo cui il piacere è il bene sommo dell’uomo e il suo conseguimento il fine esclusivo della vita. E questo pensiero è stato da sempre il perno costitutivo delle fotografie di Derek Ridgers.

Nato nel 1952 in Inghilterra, ha dedicato la sua carriera di fotografo alle giovani generazioni e alla loro ricerca del divertimento, in una Londra che era fulcro delle culture di avanguardia e dei movimenti underground ai limiti del perbenismo.
Non nuovo alle pubblicazioni dei suoi lavori raccolti in libri, dopo il grande successo di “78-87 London Youth” in cui ha immortalato i volti della scena fetish e skinhead della Londra di quei tempi, esce un altro suo libro “The Others” edito da IDEA Books.
Si tratta di 100 fotografie inedite narranti i personaggi della metropoli londinese, persone fuori dalle righe, dall’aria spensierata che affermavano se stessi con dei make up imponenti e volutamente esagerati, vestiti stravaganti, alla continua ricerca del loro posto nel mondo mediante atteggiamenti anticonformisti. Queste immagini raccontano delle persone che frequentavano luoghi come Cha-Cha, Le Beaut Route, Heaven, The Mud Club e Cafe de Paris.
Un viaggio fotografico che ci riporta alla Londra degli anni 80, cuore pulsante della nascita di movimenti culturali di ogni sorta.
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Claudia Tornatore

Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.

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