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Bubble Device #4: un’installazione che fa bolle di sapone e che è anche una metafora sulla vita


bubble decive

Ancor più dei soldatini, delle macchinine dei giocattoli parlanti, di quelli in legno o in metallo, ancor più dei tricicli, dei Paw Patrol (se hai un figlio/nipote/bambino di amici, sai cosa intendo) e dell’ormai vecchia e obsoleta Peppa Pig, i bambini fino a che non arrivano a capirne il funzionamento, verranno sempre rapiti dalle magiche ed esoteriche bolle di sapone.
In realtà, è un fenomeno che sta a cuore anche anche agli adulti, agli stregoni, ai matematici, ai chimici, fisici, agli architetti,  agli scienziati e agli astronomi innescando un vero e proprio movimento filosofico che studia (e prova a capire) il mondo attraverso le bolle di sapone, che tra le altre cose, rappresentano l’esempio (in)naturale di sfera perfetta e, dice Wikipedia, la più piccola area di superficie tesa tra due punti o due confini.

Tralasciando l’aspetto scientifico, interessante certo, ma meno magico di quello emotivo, le bolle di sapone sono al centro di teorie e metafore, che sconvolgono per il modo in cui rispecchiano la fragilissima condizione umana.

Fate una bolla di sapone e osservatela: potreste passare tutta la vita a studiarla
Lord Kelvin

Proprio sulle bolle di sapone (e quindi sulla vita, ma anche sulla morte) è basata l’installazione dell’artista canadese (ma con base a Los Angeles) Nicholas Hanna, che ha pensato ad una macchina che produce autonomamente bolle di sapone (attraverso uno strumento e una tecnica molto cara ai calligrafi), che “intinge” i suoi fili in acqua e sapone per poi riprodurre ciclicamente il caotico universo delle bolle.
Bubble Device #4 (questo il nome dell’installazioen) è  parte di un progetto chiamato The Way Things Go, in mostra al Taipei Fine Art Museum insieme ai lavori di altri artisti internazionali come Antoine Terrieux e Camille Vacher, Luxury Logico, Peter Fischli e David Weiss, Völker Nils, e Zimoun.

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Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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