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Harlem e Aleppo raccontati da Alice Attie: un viaggio fotografico ai confini tra il bene e il male


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Alice Attie è un’artista americana nata a New York nel 1950, poetessa, disegnatrice e fotografa, oggi è la protagonista di questa pillola con i suoi lavori fotografici, due reportage per l’esattezza: Harlem e Aleppo, Syria 2011.
In queste immagini che seguono Alice Attie fa parlare i suoi protagonisti attraverso le loro espressioni, i loro volti, catturati in scene di vita quotidiane, e sono soprattutto i bambini gli attori di questi scatti bellissimi, molto spesso segnati da un’esistenza difficile in luoghi particolari proprio come Harlem e i suoi palazzi parlanti così come Aleppo che in questi ultimi anni è scenario di guerra e di uno dei più grandi genocidi di sempre.

Ma Harlem e Aleppo sono anche patrimoni culturali, i luoghi dai quali si accede alla cultura afroamericana, al gospel ma sempre più orientato verso la gentrificazione che ancora una volta divide i neri dai bianchi mentre Aleppo, patrimonio dell’Unesco dal 1986, era la patria di molti poeti e filosofi antichi, nonché teatro di uno dei più grandi siti archeologici al mondo che a causa della guerra seguita alla Rivoluzione araba del 2001 è stato quasi del tutto raso al suolo.
Esattamente questi due luoghi così lontani ma così vicini dal punto di vista umano hanno comune denominatore: la voglia di vivere, nonostante tutto.

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Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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