Il ritorno alla tipografia e all’arte del lettering è ormai evidente e ben consolidato (in questi mesi ve ne ho parlato qui).
Oggi vi presento un nuovo progetto a cura del designer portoghese Filipe de Carvalho, già noto al web per la sua serie dedicata a Star Wars, dal nome “MetaType”. Quel che mi piace di questo lavoro, oltre al fascino che quest’arte esercita su me, alla sinuosità delle curve di ogni lettera e ad una sorta di dipendenza che ho sviluppato per font e colori, è il suo punto focale, il principio cardine: dimostrare quel che vediamo per quel che è davvero, senza artefici, senza inganni o messaggi poco chiari che si possono comprendere per vie secondarie.
MetaType è una raccolta di immagini in cui ogni parola è esattamente ciò che vediamo. Per esempio, se la tipografia è in corsivo, rosa e come carattere si usa Helvetica, tutto sarà descritto come tale. Molti possono tacciarlo come un progetto poco originale, ovvio e scontato come la semplicità con cui il messaggio arriva, diretto e fruibile a tutti. A mio avviso il suo punto di forza risiede proprio in questa linearità a tratti elementare; genuinità che di certo va un po’ controcorrente in un momento in cui arte e creatività spesso “inciampano” in meccanismi e mezzi di veicolazione del messaggio a volte criptici e più facilmente fruibili dagli addetti ai lavori.
A questo punto mi sembra doveroso condividere con voi qualche chicca biografica su Filipe: lavora come copywriter per excentricGREY, un’agenzia di pubblicità a Lisbona. Ha iniziato a lavorare in questo settore nel 2008, collaborando con marchi come Vodafone, Volvo, Seat, Chevrolet, GlaxoSmithKline, Heineken, Sagres, Samsung, Unitel, EDP, Ben & Jerry, Allianz, Navigator, Commissione europea, Millennium BCP, Turismo de Portugal, etc. Alcuni suoi lavori sono stati premiati al Festival di Cannes, Eurobest, New York Festivals, Webby Awards, El Sol, Portuguese Creative Club, Premios Sapo. Nel 2012 ha vinto la competizione Eurobest Young Lions insieme al suo compagno di squadra con un progetto in cui si rappresentavano i colori del loro Paese.
Detto questo, vi invito a osservarle con cura e se ve ne siete innamorati alcune stampe dei suoi lavori sono disponibili qui.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.
