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Le geometrie di un corpo unico: le fotografie di Julia SH


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Come potevo sottrarmi dalla possibilità di scrivere di un’artista le cui fotografie, ma soprattutto l’anima che si cela dentro esse, mi ha fatto battere il cuore talmente forte da dover fare un respiro profondo?

Ebbene si miei cari lettori, Julia SH, artista nata a Stoccolma e laureatasi presso  il Central Saint Martin’s College in Fine Art e Design, mi ha rubato il cuore. La forza delle sue fotografie sono come una doccia fredda, uno schiaffo in piena faccia che ti riporta alla realtà. Siamo quotidianamente bombardati da messaggi mediatici e non (perché anche il nostro vicino di casa non si esime dal dirci cos’è corretto per noi) in cui ci propinano uno standard unico di bellezza, in cui chi è sovrappeso è così solo perché goloso, – vi siete mai chiesti cosa si nasconde dietro alla necessità di cibo? Oppure dietro al rifiuto di esso? -, una costante lotta a colpi di diete, creme che promettono miracoli, ansie (a questi temi sono molto legata e qui ve ne ho parlato).392f8e7c808e7cf096a1f2adfca65ddd

Un giorno Julia incontra, durante uno shooting, una modella che era ipnotica proprio per la consapevolezza di se e la sicura fierezza che mostrava nel muoversi; era una modella assolutamente fuori dalle misure canoniche, ma bella e magnetica; Julia non poteva rimanere inerme e lasciarla andare come se nulla fosse: doveva fotografarla. Così, armata di coraggio e adrenalina per quanto di bello avesse visto, decide di proporle un servizio fotografico che lei accettò subito.

“I vestiti sono progettati per nascondere queste cose e forzarci dentro a forme ‘accettabili,’ ecco perché preferisco lavorare con modelle nude”: questo è quel che dichiara la fotografa ed è questo l’assunto da cui tutto si muove e prende forma, di cui la sua arte si impregna. I lavori di Julia sono tutti incentrata sull’accettazione del proprio corpo, del proprio essere e hanno lo scopo ultimo di sdoganare quei cardini fatti di standard anche sessuali, secondo cui se sei nudo devi anche essere conforme a un certo standard sessuale, pena la derisione pubblica.

Una visione della vita e dell’arte che dovrebbe indurci una riflessione e portarci a lasciare il dito al suo posto invece che puntarlo contro l’altro con una leggerezza tale che rende questo gesto quasi automatico, “normale”.

 

CLUSTERS+(ADRIENNE)_1080

CLUSTERS+(TRACY)_1080

CLUSTERS+(LILLIAN)_1080

backAttack_05_1080

MADDIE

V+NIXIE+(2)_1080


Claudia Tornatore

Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.

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