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Claudio Capanna dirige Life to Come, un docufilm s...

Claudio Capanna dirige Life to Come, un docufilm sulla nascita


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Da un po’ di tempo a questa parte mi capita di vedere sempre più amiche diventare mamme, intorno a me quindi si è creato uno spazio di amiche mamme. Non solo, ho visto mia sorella diventare mamma, e mia mamma stringersi di più a lei, starle vicino in un modo diverso, ho notato che l’amore e l’atmosfera che si crea in questo spazio di donne in attesa è denso, pieno di preoccupazioni, un amore fitto di speranza e di parole che rincuorano.

Ho capito che essere genitori è un passo davvero decisivo nella nostra vita e che al tempo stesso non può essere vissuta come una cosa pesante, grave, eppure succede che generare una vita non sia una passeggiata e che la donna deve farsi carico di mille sensazioni gioie dolori preoccupazioni aspettative non indifferenti, così come anche il papà, certamente, alle prese con problematiche diverse, per alcuni aspetti anche più “pesanti”.

Molto spesso i racconti sono concordi nel dire che è un esperienza unica nella vita, che non si scorda facilmente, ma che ha anche, purtroppo, in parecchi casi, connotazioni negative: il dolore in primis ma soprattutto l’ostilità dell’ambiente ospedaliero, di medici che molto spesso si dimenticano di avere una persona come paziente e che quindi non accompagnano emotivamente nell’esperienza del parto, la loro professionalità.

Per questo motivo la grande paura di una mamma è che qualcosa possa andare storto, perché se il bimbo è nel grembo non c’è pericolo, ma quando ci si affida ciecamente a qualcun altro, l’istinto materno comincia a vacillare.

Claudio Capanna, fotografo che ho intervistato qualche tempo fa per la rubrica “A colpi di luce”, ha girato il film Life to Come che parla appunto di questo evento, girato in Belgio nel 2016, la trama racconta dei gemelli Eden e Leandro ,” nati molto prematuri. Una volta fuori dal ventre della madre, Laurence, si trovano gettati nel mondo asettico e angosciante dell’ospedale, pieno di macchine rumorose e medici in camice bianco. Le settimane passano nella sezione neonatale, e madre e figli lottano ostinatamente per la vita.
Noi che osserviamo siamo con loro in questa specie di limbo, una corteccia linfatica spazio-temporale che monitora, nutre, guarisce.” il film è stato presentato al festival dei popoli a Firenze, per la categoria “internazionale” in anteprima alle ore 16:00 del primo dicembre, a “La Compagnia”.

Così Life to Come | La vie a venir  è uno spaccato di ciò che rappresenta quel periodo travagliato che è la scoperta, da parte dei genitori, di una nuova persona, così minuscola, così delicata, l’incredulità di poterla stringere tra le braccia, e al tempo stesso affrontare una situazione complicata, una discrepanza snervante, il rumore di fondo che ci forgerà per la vita, di cui, crescendo, non avremo tracce fino a che qualcuno non sarà lì a spieragarlo, a raccontarlo, a farci vedere le cose più da vicino, a farci capire che certe cose, ci hanno già attraversato.

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Life to Come

 


Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

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