READING

Il videoclip I Swore di Denai Moore

Il videoclip I Swore di Denai Moore


Il videoclip I Swore di Denai Moore

Se da una parte l’uso smodato della parola storytelling può aver (con)fuso e ingannato gli utenti sulla veridicità di certe storie aziendali, dall’altra ha fatto emergere una verità tanto banale quanto sconcertante: e cioè che facciamo storytelling da quando siamo su questa Terra.
E non ci volevano di certo psuedo -strategist o guru della comunicazione per capirlo. Raccontare è quello che sappiamo fare meglio. È quello che l’uomo fa da quando è nato. Apprende e racconta, in un susseguirsi di parole, immagini, disegni, gesti e sguardi che non fanno altro che narrare, rivelare chi siamo (o non siamo), quello che facciamo (o non facciamo).
Perchè il limite vero di chi sa farcirsi la bocca solo con termini noti (storytelling uno di questi) è proprio la fantasia. L’incapacità di immaginare oltre il possibile, raccontando l’impossibile.
Tu che ascolti (e recepisci), il più delle volte il confine tra reale e irreale lo percepisci, ma scegli di immergerti lo stesso nella storia.

E l’inverosimile videoclip di I Swore è proprio una storia assurda in cui decidi coscientemente di affogare anima e corpo, lasciandoti cullare dalla regia del narratore (nonchè regista) Ugo Mangin, scoprendo (solo alla fine, dopo aver interiorizzato il racconto) che non era così assurda come sembrava. Chè di bambini che giocano a fare gli adulti ne è piano il mondo. Così come di bambini costretti a diventarlo.

Il singolo I Swore di Denai Moore è il primo estratto dell’omonimo EP della cantante jamaicana di nascita, ma inglese d’adozione, scritto un anno fa, dopo mesi di “fogli bianchi”.
Ed è l’ennesima bella storia da raccontare. E da ascoltare.


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

Commenti

commenti