A colpi di matita 3.0: KERO


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Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
E LO SAIZ (cit.)

Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Penso che i bambini possano capire meglio di tutti in cosa consiste prendere una matita e passarla su un foglio, crescere come “illustratore” consiste nell’applicare questo primo passaggio alle variabili “formato” e soprattutto “tempo”

Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Un immaginario vasto, empatia e le mani

Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Così su due piedi non mi viene in mente niente, le cose che mi recano gioia o dispiacere sono legate a tutt’altro genere di ricordi.

Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P

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Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Irene Rinaldi e Ugo Gattoni, a voi la diversificazione tra colonna e emergente.
Per me spaccano entrambi

Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
Ho appena chiuso un’artwork per un disco a cui tengo tantissimo in uscita su Parachute Records
(vi ho allegato un’immagine del work in progress). Sto cominciando a ragionare per colori selettivi, disegnare sempre la stessa cosa a volte mi ‘annoia’

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Final bonus question: Nelle tue illustrazioni c’è una forte componente naturalistica.
La tua passione per i fiori è solo un vezzo stilistico o è una passione che interessa il tuo quotidiano?
Non li considero solo “fiori”, per me disegnare foglie, sottobosco, cortecce e piante è qualcosa di molto più simile a un tic nervoso, è la mano che crea segni concentrici che si sviluppano sul foglio, come un sismografo. Quando vado a mano libera, senza tracce a matita sotto, a volte perdo il controllo e finisco per disegnare cose che non avevo previsto. La natura è l’esempio della matematica perfetta che caratterizza questo pianeta, è tutto basato sul 3,14, mi piace pensare che magari al di fuori di questo sistema solare ci siano altre costanti. Cosa sarebbe successo se non fosse stato 3,14 ma 6,66 per esempio?
Vabbè ho la febbre e questo è tutto un random ranting. Bella regà !

Ringraziamo KERO e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.kerousel.com/

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Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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