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Nàdia Maria: il suo sguardo sul mondo.

Nàdia Maria: il suo sguardo sul mondo.


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Cosa spinge una persona a cimentarsi nell’arte fino a riuscire a produrne, me lo sono chiesta molto spesso. Il percorso che porta ad essere dei veri artisti non è sempre di immediata comprensione ma soprattutto, in un mondo che vede un sempre più fiorire di “presunti tali”, la linea di demarcazione tra bravi esecutori e artisti è spesso sottile e facilmente confondibile.

La fotografa Nàdia Maria sembra, con i suoi lavori, cancellare via tutti questi dubbi e dimostrare quanto sia naturale e “semplice” essere artisti. Nàdia nasce nel 1984 a Bauru, São Paulo in Brasile. Sin da bambina nutre interesse per la fotografia, esplorandola e studiandola in un istituto a Senac (Brasile). Per quanto il suo interesse per la fotografia sia stato presente sin dall’infanzia, è durante gli anni della gioventù che diviene il suo punto d’appiglio, un po’ come un diario visivo del suo sguardo sul mondo. Trae ispirazione dalla musica, dalla poesia e anche dai sogni magici che il suo inconscio le fa fare. Diversi magazine si interessano ai suoi lavori, come il National Geographic, Whattarol Magazine, Tigress Magazine e molti altri, definendola spesso come la fotografa dei ritratti eterni.
L’ ispirazione la trae anche da se stessa, dal suo modo di essere sempre molto riflessiva, silenziosa nell’osservare il mondo e farlo proprio, attenta a tutto quello che la circonda. A ciò si unisce l’amore per la pittura, la quale influenza il suo fare fotografia in maniera molto evidente. Anche la scrittura ha la sua importanza in quello che si può considerare come il processo che porta alla realizzazione finale del suo lavoro.

Come capisce che il suo lavoro è finito? Quando chiudendo gli occhi non vede altri elementi aggiuntivi, lo immagina per quel che già è. In questo modo capisce che li vi è tutto quello che lei vuole comunicare allo spettatore delle sue fotografie. La fotografia è come una terapia; le permette di vivere ed affrontare al meglio i cambiamenti della sua vita. La libertà di creazione è la sua conquista più grande, la possibilità di essere se stessa senza dover tener conto delle pressioni sociali.
I suoi lavori respirano un’atmosfera surreale frutto di esposizioni multiple, sovraesposizioni, velocità di otturatore e di filtri applicati all’obiettivo, tantissima fantasia e sperimentazione.
La sua arte è un fluire della sua persona, un riportare la realtà in maniera creativa, aggiungendo elementi magici che rimandano ad una atmosfera onirica.

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Claudia Tornatore

Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.

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