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Intervista a Marcus Greco, le mani per comunicare ...

Intervista a Marcus Greco, le mani per comunicare con la fotografia.


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Ciao Marcus, per prima cosa ti chiedo di descriverti fotografando qualcosa, ad esempio un oggetto nella tua stanza alla quale sei molto legato, e perchè.
Più che su un oggetto singolo il mio sguardo cade sullo scaffale dei miei vinili e dei miei giradischi che evocano il mio passato da dj. Ogni singolo vinile mi ricorda un momento della mia vita, quindi sì, uno scatto meritato va a loro.

La tua fissazione fotografica per le mani, come nasce e perchè?
Non so se il termine “fissazione” sia più adatto; adoro le mani nelle loro più svariate fattezze. Le trovo una forma di comunicazione potente e a volte, secondo me, più efficace della parola stessa. Non so da dove nasce e neanche mi chiedo il perchè e il per come, ma quando utilizzo le mani nei miei scatti è perchè in quel momento sono loro che danno impulso alle mie sensazioni o idee.

In generale come nascono le tue foto e perchè? Cosa cerchi di indagare? Che sensazioni hai quando le riguardi?
Tutto nasce dal mio istinto e dalla mia emotività. Nascono perchè devono nascere. Non mi faccio troppe domande in tal senso. Tutto ciò che “catturo” con la macchina fotografica è frutto della mia interiorità; è uno sfogo della mia anima, delle mie insicurezze, delle mie emozioni, della mia noia, delle mie paranoie e di tutto ciò che mi circonda. Non è semplice spiegare cosa provo riguardando le mie foto; è una sensazione a volte strana. Le vedo come specchio di me stesso.

Mi hai detto che sei timido, che cosa succede quando uno è timido?
Forse attraverso i miei scatti non si direbbe ma si, sono timido… un timido ad intermittenza! Quando una persona è timida accade dentro sé un caos, quasi un groviglio di emozioni e sentimenti; a volte a causa di ciò si perdono delle occasioni e opportunità importanti. La fotografia per me è una cura contro la timidezza; mi aiuta a tirar fuori cose dentro di me che normalmente non saprei come sfogare.

L’ultimo viaggio che hai fatto e del quale ricordi, in ordine: un odore, un sapore, un colore.
Nonostante io viaggi più con l’immaginazione, l’ultimo viaggio l’ho fatto a Roma. I viaggi in Svizzera sono quelli che ricordo con più piacere e che evocano in me ricordi profondi, essendoci nato e vissuto sino a 9 anni. L’odore e il sapore della fonduta sono indimenticabili e sicuramente il colore rosso dei tetti spioventi è il primo colore che mi viene in mente chiudendo gli occhi. Il colore rosso tra l’altro lo amo particolarmente.

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Quanto c’è di te nei tuoi scatti? Quanta consapevolezza del tuo occhio fotografico? E soprattutto cosa cerchi di trasmettere attraverso I tuoi scatti, quali lati del tuo carattere?
Nei miei scatti mi sento di dire che c’è tutto me stesso. In ogni singolo scatto c’è una parte di me. La consapevolezza totale credo la si acquisisca con l’esperienza e col tempo. Sono solo tre anni che scatto, quindi avrò modo di acquisirne maggiormente. Attraverso le mie fotografie cerco di trasmettere diversi lati di me.Trasmettere emozioni non è cosa semplice e scontata. Se attraverso i miei scatti qualcosa arriva non posso che esserne fiero. Se non arriva nulla sono contento lo stesso perchè comunque in ciò che scatto ci credo.

Ti sei mai chiesto perchè fotografi? Seriamente, realmente, come ti fa sentire questo?
Premetto che la fotografia mi ha sempre affascinato, ma non avrei immaginato che a 40 anni m’avrebbe preso così tanto da dover essere un pensiero fisso che nutre le mie giornate e che ora mi fa vedere il mondo da un’altra prospettiva molto più affascinante e piena di dettagli che spesso ci sfuggono. La fotografia mi da la possibilità di crearmi un mondo fantastico tutto mio e di vederlo anche in modo del tutto personale. Trovo questo aspetto meraviglioso e stimolante. Mi appaga.

Come ti fa sentire invece guardare le foto che scattano gli altri, cosa ne pensi, se pensi che ci sia una tendenza, e in quale direzione si vada.
Essendo un autodidatta guardare le altre foto per me è indispensabile. Da quando ho iniziato non ho smesso di spulciare foto in ogni dove, E’ uno stimolo per imparare e trarre ispirazione, confrontarsi e crescere. Ci sono tantissimi fotografi bravissimi e vedere le loro opere è un piacere e uno stimolo per continuare. Non penso ci sia solo una direzione o tendenza. Il mondo della fotografia è così vasto che sinceramente non ho notato questa cosa, magari esiste. L’importante è essere onesti in ciò che si fa.

Cosa fai quando non scatti foto? Come passi il tuo tempo libero?
Quando non scatto foto, leggo un pò di tutto, soprattutto Murakami, ascolto la musica, compongo qualche pezzo musicale senza finirlo praticamente mai; vedo qualche film, faccio passeggiate a piedi, cene con amici. Niente sport, sono troppo pigro.

Chi è davvero Marcus, chi era in passato, quali trasformazioni ha vissuto, cosa ha imparato?
Credo che scoprire davvero chi siamo fino in fondo sia difficile. Non so chi sono davvero, in me albergano tanti “Marcus”. Ho un carattere complesso e definirmi è un’impresa. Preferisco che lo facciano gli altri, ognuno con la propria visione. Ora su alcune cose sono più sicuro che su altre o viceversa. Siamo in continua trasformazione e le nostre idee possono cambiare in continuazione. Dicono che sia segno di intelligenza e io ci voglio credere. Io penso più alle cose che devo ancora imparare, perchè ciò che ho imparato in passato è frutto di ciò che sono ora, sia nel bene che nel male.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Un sogno nel cassetto da realizzare?
Il mio progetto è di vivere il più sereni possibile, al di là di ciò che si fa, e non è poca cosa. Al momento continuo a scattare, proporre le mie fotografie e cercare di essere più concreto su certe mie mancanze. I sogni sono infiniti, quando ne raggiungi uno te ne prefiggi subito un altro. Alcuni sogni li ho già realizzati. Avere tante soddisfazioni in questo campo non mi dispiacerebbe, almeno ci provo.

Dopo tutte queste domande, chiedo a te di farmi una domanda, così diciamo che siamo pari :) avanti, chiedi pure.
Ok, ora posso vendicarmi. Scherzo, raccontami i tuoi sogni e chi è Giuliana. In realtà sono due, va bene lo stesso?
ormai l’hai fatta :P ho pochi sogni ma importanti, l’amore, la felicità sono i sogni che cerco di realizzare ogni giorno in qualsiasi modo, sono al contrario un sacco di cose in divenire e no, non dirò chi sono, qui davanti a tutti, sono timida. :)

Ultima richiesta: un film che hai adorato, una canzone che non riesci a togliere dalla testa, un fotografo che vorresti consigliarci, un viaggio che vorresti fare, una canzone da ascoltare in loop.
Arancia meccanica, Tutto il repertorio dei Radiohead, Yung Cheng Lin (3cm), New York, All I need – Radiohead

 

Ringrazio Marcus per la sua disponibilità, qui il link al suo Flickr

 

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Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

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