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Francesca Bifulco, un’italiana a Tokyo

Francesca Bifulco, un’italiana a Tokyo


La capacità dell’artista, la sua grandezza, sta nel saper cogliere il proprio tempo, l’epoca in cui vive, come guarda il mondo. Nei Demoni, Dostoevskij, disse che non si può amare ciò che non si conosce; proprio questo fa l’artista: egli ama il suo lavoro, perché lo conosce, conosce ogni soggetto che viene scolpito, descritto o dipinto. No, non voglio fare una prosopopea sul valore artistico, o una fenomenologia dell’artista, oggi vorrei presentarvi Francesca Bifulco, una giovane artista che da anni dipinge.

I protagonisti delle sue tele, delle sue vaste tele, che confinano quasi con lo sfondo di un palcoscenico, sono molto particolari: le persone, o meglio miriadi di persone, che si traducono in folle.
La folla, si sa, nel mondo moderno e contemporaneo non è più un accessorio demografico della nazione, ma è un soggetto.
Francesca Bifulco l’ha capito. Ha studiato scenografia nella capitale, ma il suo amore per la pittura l’ha spinta altrove, fino a Los Angeles, che sente come una sua seconda casa. Proprio a Los Angeles ha trovato quello spazio dove le sue tele, che le vanno sempre troppo strette, possano essere ospitate comodamente. In the Crowd, infatti – uno dei suoi progetti – diventerà presto una installazione, mi dice «un grande spazio tridimensionale dipinto, con suono e video compresi nel pacchetto!».
Il suo ‘tratto’ è difficilmente definibile, «c’è chi mi dice che le mie pennellate sembrano dei tagli, chi dei capillari, chi degli aghi, chi addirittura delle sottili coltellate..semplicemente io dipingo così», ma l’effetto è certamente magnetico, scoprire come ogni singolo segno squadrato del pennello abbia potuto produrre un simile risultato.
Il soggetto, che sia identificabile come singolo, come in Interlude o in Summer Portraits, o che sia sterminato il loro numero, come In the Crowd, è studiato con dovizia. Ha una personalità, ne si può quasi carpire il pensiero. I colori che non lasciano spazio a distrazioni lasciano alla mente la possibilità di pensare e non più solo guardare.
Fra poco, alla fine di agosto, Francesca sarà ospite con le sue folle a Tokyo, in una doppia personale con uno scultore giapponese al Roppongi 605 Project Space by Gallery Lara, dove sue tele sembrano ben interpretare il clima di protesta, dopo la catastrofe di Fukushima.
Molto d’accordo con Francesca che mi dice del difetto del fruitore contemporaneo, che molte volte si lascia alle spalle l’opera d’arte, accontentandosi delle foto, non posso fare a meno comunque di mostrare queste opere nella speranza un giorno di vederle dal vivo anche in Italia, o per i più fortunati di sapere che esse sono reperibili nel paese del rosso sol levante.
In aggiunta vi lascio anche il link del sito di Francesca Bifulco, dove potrete trovare altre immagini ed altre informazioni http://www.francescabifulco.it/.

 


Alessia

Sono Alessia ho 22 anni da grande... vorrei fare la modella e vorrei la pace nel mondo. Sogni irrealizzabili? Speriamo non il secondo! Aspettando, cerco di scappare dalla routine quotidiana e dalla facoltà di lettere e filosofia.

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