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Yann Arthus-Bertrand, l’atelier del maestro inaugura a Parigi


Nel 1948, l’ineguagliabile Robert Doisneau realizza questa geniale serie fotografica, dal titolo
Lo Sguardo Obliquo, nella boutique d’antiquariato dell’amico Romi, scrittore francese e collezionista d’arte.
Per realizzare questi scatti il fotografo si è piazzato all’interno del negozio ed ha colto la reazione dei passanti alla vista di un quadro raffigurante una donna nuda.
La boutique in questione era situata al numero 15 della centralissima Rue de Seine. Una strada importante, già ricca di storia. La strada in cui Baudelaire abitò in un paio di Hotel, la stessa in cui visse D’Artagnan e in cui presumibilmente il giovane combatté contro le guardie del Cardinale Richelieu.

Il prossimo 18 Luglio, dietro la stessa vetrina scelta dal fotografo parigino per eccellenza inaugurerà una galleria d’arte dedicata completamente alla fotografia. Basta un nome per capire di cosa parliamo: Yann Arthus-Bertrand, che per chi non lo conoscesse è il sinonimo di fotografia nell’exagone. Non solamente per l’indiscutibile livello artistico e tecnico, ma anche perché unico membro (insieme a Lucien Clergue) della rinomata Académie des Beaux-Arts ad occupare il seggio, tutto nuovo, dedicato all’arte della fotografia francese. Una posizione che gli conferisce di diritto lo status di leggenda.

Fervido ecologista, il reporter francofono è l’autore delle più belle fotografie aeree in cui vi siate mai imbattuti. Il suo libro La Terra vista dal cielo, del 1999 è diventato un best-seller mondiale.


Il suo atelier nasce da un desiderio di lunga data: Bertrand voleva creare un luogo conviviale, aperto a tutti, che permettesse a chiunque di scoprire o conoscere meglio ciò che avviene dietro ogni sua foto. Questo luogo non è dunque una semplice galleria bensì un luogo di vita: è l’atelier di un fotografo. Proprio come uno di quei tipici studi dei fotografi ritrattisti di un tempo, solo che in questo caso appartiene ad un fotografo paesaggista.

Proprio in questo paradosso l’artista fonda il principio di incontro con i suoi ammiratori, mostrando principalmente il lato tecnico della stampa, cuore del processo di lavorazione.

Intorno ai macchinari spiccano i colori delle foto in allestimento. Disponibili anche altre immagini d’archivio e gli innumerevoli libri (più di sessanta).

Per chi avesse l’auguratissima idea di passeggiare in quella strada il prossimo 18 Luglio, troverà lo stesso Yann Arthus-Bertrand che sarà lì per accogliere i visitatori ma soprattutto a regalare stampe originali autografate fresche di stampa.
Una scelta artistica che permette ad un grande della fotografia contemporanea di condividere più largamente il suo lavoro.


Stefano Gizzi

A volte cerco di ricordare a quando possa risalire il primo fotogramma della mia esistenza, ma non sono mai riuscito a trovare un punto d’inizio. Perché da che ne ho memoria la fotografia ha sempre fatto parte di me.

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