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Fumetti dall’inferno: Zé Burnay

Fumetti dall’inferno: Zé Burnay


Quando ero piccolo disegnavo moltissimo.Per lo più disegnavo mostri. Mostri bellissimi.
Da questo incipit potreste ipotizzare che la mia mamma non mi teneva abbastanza in braccio. O che mio papà smaltiva le sbornie tirandomi le bottiglie vuote. Ciò potrebbe anche essere vero, ma state comunque sottovalutando il fatto che la mia fantasia, la mia arte, si esprimeva e si sbizzarriva in complicate creature deformi con corna, code, ali di pipistrello, artigli ed un numero variabile di occhi. Ad ognuno di loro davo un nome e li conservavo gelosamente nel mio bestiario personale (leggi: album da disegno). Altro che i Pokémon.

Vi racconto dei miei psicodrammi esistenziali per introdurvi Zé Burany, illustratore portoghese. Come me anche lui ama disegnare creature infernali e lo fa con uno stile ed un tratto che mi ha ricordato il mio entusiasmo fanciullesco. Il suo immaginario è popolato da creature grottesche e diaboliche che prendono ispirazione da classici del genere come i fumetti della EC comics e i film horror della Hammer.
Uscito dall’Accademia portoghese di Arte e Design, Zé espone e collabora a numerosi progetti con fanzine e Comic Store e mentre vi gustate le sue opere dal fascino gore, io vado a cercare i miei disegni di quando ero bambino che magari ci tiro fuori una mostra.


Michele Ponzelli

Ma per la bio va bene una stronzata tipo: da piccolo mi parcheggiavano davanti la TV. Non c'è da stupirsi se nella vita ho scelto di studiare i messaggi subliminali, poi ho avuto un incontro del quarto tipo con gli alieni. Ora sono uno normale.

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