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Intervista alla giovane artista: Juliana Wang

Intervista alla giovane artista: Juliana Wang


Juliana Wang è una giovane illustratrice Londinese ad hoc che ha appena terminato i suoi studi alla Drawing School della Prince. Tra una commissione e l’altra, un concorso o una mini-mostra, la nostra artista insegna presso la stessa scuola d’arte nei Trust Drawing Clubs.
Lasciatevi ispirare da una delle partecipanti 2013 all’Illustrative Festival di Berlino di cui si è parlato qualche settimana fa, godete (moderatamente, grazie) dei suoi colori sgargianti e delle battaglie sociali da lei combattute attraverso la propria matita. Il suo curriculum ha subito una grande svolta negli ultimi due anni, riscuotendo un successo davvero notevole; quindi, giovani illustratori in erba, non mollate!
Buona intervista!

Come è iniziata questa passione per l’illustrazione?
How did it start your passion for illustration? 
Ho iniziato a disegnare quando ero veramente tanto piccola. Ricordo che mentre i miei genitori guidavano per Londra io me ne stavo dietro, sketchbook e matita alla mano, cercando di disegnare i passanti che mi trovavo di fronte. La sfida del lavorare velocemente e catturare gli attimi fuggenti mi interessa ancora, e mi piace un sacco disegnare mentre sono fuori o in viaggio. Crescendo, mentre studiavo per gli esami di preparazione all’università, ho sviluppato il mio interesse per la comunicazione visiva. Volevo creare dei lavori con i quali le persone potessero avere delle connessioni, e da lì ho seguito il mio cammino verso l’illustrazione.
I’ve been drawing since I was really young. I remember my parents driving through London with me in the back, sketchbook and pencil in hand trying to draw the passengers passing by. This challenge to work fast and capture a fleeting moment still interests me, and I like to draw a lot when I’m out and travelling. Growing up as I was studying art during my A Levels, my interest in  visually communication developed, I wanted to create work that people could relate to, and have since followed the path of illustration.

Qual è il tuo soggetto preferito?
What is your favorite subject to illustrate? 
Mi piace molto rispondere e sfidare determinati articoli editoriali attraverso le mie illustrazioni, e sono propensa a disegnare di problematiche sociali e culturali che hanno a che fare con l’educazione, raffigurazioni femminili e le percezioni deformi realizzate dai media. Oh, e le giungle! Le giornate passate a disegnare rettili nelle loro tane e nei loro habitat dello zoo di Londra hanno acceso anche il mio interesse per la realizzazione di illustrazioni piene di rami intrecciati e densi strati di fogliame.
I really enjoy the challenge of responding to editorial articles, and am naturally drawn to social and cultural issues to do with education, portrayals of women and warped perceptions in media. Oh, and jungles! A day drawing the reptile tanks and their habitats at London Zoo has since sparked my interest in creating weaving branches and dense layers of foliage in illustration.

Preferisci le illustrazioni realistiche o surreali?
Do you prefer real illustrations or surreal ones?
Non sono una grande fan delle illustrazioni foto-realistiche, preferisco percepire di più il sentimento della mano dell’artista all’interno dei suoi lavori.
I’m not particularly interested in photo-realistic artwork, and prefer a stronger sense of the artist’s hand in their artwork.

Qual è il tuo rapporto con il colore? Cosa rappresenta per te e come lo usi?
What is your relationship with color? What does it represent for you and how do you use it?
In realtà cambia per ogni illustrazione quindi non c’è mai una palette prefissata con la quale lavoro. Più creo illustrazioni più mi rendo conto di essere propensa alle tonalità scure, e mi piace buttarci in mezzo un rosa brillante o un verde luminoso per creare un contrasto nell’atmosfera dell’illustrazione.
I respond to each piece individually so there is never a set colour palette I work within the parameters of. As I’ve created more illustrations it’s become more apparent that I naturally lean towards darker tones, and like to inject bright pinks and luminous greens to create an atmospheric contrast.

Alcuni dei tuoi lavori sembrano immagini delle esperienze che hai vissuto in prima persona, qual è il ruolo dell’autobiografia nella tua arte?
Some of your works look like images of your past experiences, what is the role of autobiography in your art? 
Non so se in realtà lo sono… immagino che ciascuna illustrazione da me creata venga da un interesse per il soggetto che ho disegnato o da un’idea dietro di esso, quindi in un certo senso sono tutte parte di me.
I don’t know if they do…I suppose every personal piece I have created stemmed from an interest in the subject I was drawing or the idea behind it, and so they are all part of me in that sense.

Qual è l’artista a cui ti inspiri di più? 
Who is the artist who inspires you the most?
Sono troppi per citarne solo uno! Mi piace esplorare gli artisti attraverso delle composizioni nei miei lavori ispirandomi un sacco ai collage stonati di John Stezaker e alle portentose forme ricurve di figure che si tengono strette l’un l’altra nei lavori di Kathe Kollowitz. Ho imparato molto da Matisse, Kitaj, e David Hockney, dal modo in cui giocano e sperimentano con i segni e i materiali che utilizzano, è sempre stimolante vedere i loro lavori dal vivo e fortunatamente vivere a Londra mi ha dato molte opportunità per farlo.
Too many to just mention one! I love exploring composition in my work, and get a lot of inspiration from John Stezaker for his jarring compositions and Kathe Kollowitz for the powerful bold shapes of figures huddled closely together in her images. I’ve learnt a lot from Matisse, Kitaj, and David Hockney, the way they play and experiment with the marks and materials they use, it’s always exciting to see their work in the flesh and luckily living in London has provided me with ample opportunities to do so.

Parlaci di come crei le tue illustrazioni.
Illustrate us what is the process by which you create your works. 
Dopo aver buttato giù vari concetti visivi riguardanti un’idea, scelgo quello che mi sembra più forte nella comunicazione visiva e concettuale dell’idea stessa. Allora ingrandisco il prescelto e lo ridefinisco con l’uso della matita. Questo diventerà la base su cui lavorare; separo sempre gli elementi dall’originale e coloro solo su livelli diversi prima di controllare tutto l’insieme e creare un unico livello con Photoshop. È un procedimento che mi dà la libertà di sperimentare con le macchie di colore che uso senza intaccare la freschezza e la fluidità dell’illustrazione.
After drafting up several different visual concepts for an idea, I choose the strongest one that visually and conceptually communicates the idea most effectively. Then I blow up the chosen sketch and create a more refined drawing with conte and pencil. Using this as the base, I separate elements of the original drawing and ink it up on different layers before scanning it all in and piecing it together in Photoshop. It’s a process that gives me freedom to experiment with the marks I use and keeps my illustrations fresh and fluid.

Come giovane illustratrice, puoi raccontarci l’esperienza più difficoltosa che hai dovuto affrontare fin’ora?
As a young illustrator, can you tell us the most challenging experience you had to face so far?
 L’esperienza più difficoltosa è stata trovare un modo di creare immagini che mi sembrassero giuste, che comunicassero un messaggio in una maniera interessante senza essere eccessivamente letterali ma lasciando un po’ di spazio alla soggettività.
My most challenging experience has been figuring out a way of creating images that felt right to me, that communicated the message in an interesting way without being overly literal whilst leaving some room for subjectivity.


Laura Pace

Laura Pace, studentessa caffeinomane fagocita cultura. Dispensatrice di perle scritte a mano. Toglietele tutto, ma non la sua penna

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