The Aether Project


Torno da due giorni di workshop di Arduino in un Fablab.
Dopo una zuppa a base di transistor, led, resistenze, corrente a 5v, ground, positivi e negativi, tanta bella gente e voglia di imparare, torno a casa stanco, ma con un sorriso grosso così (guarda i gomiti e non le braccia).
Nell’ultima parte del workshop stringo amicizia con Processing e capisco che è il caso di rimettere in discussione tutte le mie teorie sull’amore.
Processing è un linguaggio di programmazione grafica che ha come papà i due ricercatori del MIT Media Lab, Ben Fry e Casey Reas basato su Java (semplificato) e tramite il quale è possibile realizzare animazioni, immagini ed interazioni tra gli elementi, creando un ponte tra hardware, software e interconnessione umana.

Proprio di processing fa uso The Aether Project, realizzato da Refik Anadol , Raman Mustafa , Julietta Gil e Farzad Mirshafiei che applica una mappatura in tempo reale su un pannello comandato da un input sensoriale.
Si tratta di un visual mapping un po’ più elaborato che si avvale si di proiettori, ma anche di sensori in grado di modificare l’intera percezione visiva.
Il video non mostra in maniera opportuna la parte interessante del progetto che è appunto l’interazione umana e l’acquisizione dei dati, ma l’applicazione rimane lo stesso di forte impatto.

Processing, io ti amo. Ecco l’ho detto.


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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