In questa nostra rubrica del martedì si parla spesso di sogni, del mondo onirico che si nasconde dietro il nostro vivere quotidiano, quegli attimi così distanti dalla realtà che ci aiutano anche a viverla meglio, magari regalandoci qualche emozione in più rispetto alle nostre vicissitudini vitali. Talvolta mettono in crisi la nostra stessa esistenza, quando improvvisamente iniziano ad impossessarsi delle nostre azioni.
Ma è proprio in questi attimi che la creatività prende il sopravvento, quando la mente e il cuore si contagiano a vicenda, inviandosi impulsi reciproci che trasmettono immagini da cogliere al volo, scrivendole o narrandole attraverso il colore e le forme, a seconda di chi tende la mano.
È così che forse si forma l’esperienza artistica del nostro ospite di questo martedì, ovvero Ryan Salge, un artista giovanissimo che attualmente vive a San Josè, in California.
Ryan Salge ama disegnare attraverso l’uso della tecnica digitale, la quale gli consente di ricreare il suo universo figurato abitato da esseri umani e animali che sembrano vagare all’interno della superficie su cui vengono rappresentati. Una caratteristica che rende le sue immagini così particolarmente piacevoli e dense è soprattutto la scelta di disegnare in bianco e nero, servendosi tra l’altro di un leggero effetto sfumato che unendosi contribuiscono a destare un meraviglioso trasporto emotivo agli occhi di chiunque si ferma ad osservare le sue creature sognanti.
Il suo mondo apparente, il suo surrealismo onirico in bianco e nero mette in gioco la nostra percezione dei luoghi, degli animali e degli esseri umani che ci circondano poichè creano quell’illusione trasparente di vivere, un’esperienza trasversalmente opposta a quella in cui ci troviamo nell’istante in cui le sfumature sbiadiscono e il contatto con la contingenza si fa più forte.
Come dice lo scrittore e poeta iralandese Oscar Wilde “L’illusione è il primo dei piaceri” e con l’arte di Ryan Salge ci troviamo proprio di fronte ad un tentativo estremo di descriverla senza l’uso delle parole, solo tramite la poesia cromatica e morfologica delle sue immagini che somigliano a tante fotografie scattate dal nostro cervello quando è impegnato a fabbricare sogni, in silenzio.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!
