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A Sorsi di Birra: L’inimitabile Loveerbeer

A Sorsi di Birra: L’inimitabile Loveerbeer


Esiste nel nostro paese un birraio eclettico di cui nessuno tra gli “addetti al settore” dubita oramai da anni. E anche in terre straniere “di classe”  le sue birre stanno diventando delle prelibatezze da assaporare con ammirazione. Sto parlando di Valter Loverier, in arte Loverbeer.

Valter decise qualche anno fa di far diventare la sua passione un attività professionista nel senso più proprio del termine dopo diversi anni trascorsi ad approfondire in casa le tecniche produttive e gli embrioni delle ricette che avrebbe poi sviluppato in birrificio. Già in contesto casalingo le sue birre ricevettero tanta approvazione da molti personaggi di spicco del settore da spronarlo ad avviare la produzione in maniera professionale nell’autunno del 2009.

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Il successo delle creazioni di Loverbeer trova origine nel loro carattere unico ed originale che non trova nel complesso linee di paragone nel nostro paese. Le ispirazioni fondamentali derivano dalle fermentazioni “spontanee” tradizionali, amalgamate a tecniche innovative e l’utilizzo di ingredienti tipici del territorio piemontese in cui risiede il birrificio. Valter presta incredibile pazienza e attenzione alla fermentazione e maturazione in botti di legno, con un occhio strizzato alle tecniche impiegate nella produzione del vino e alla difficile gestione di componenti spontanee generate da mosto d’uva, frutta e ossidazione in legno.

Il grande classico della produzione di Loverbeer è caratterizzato indubbiamente dalla Beerbera, la cui ricetta originaria risale al 2006, periodo di punta delle sperimentazioni casalinghe di Valter. La caratteristica fondamentale di questa birra, riprodotta sapientemente nel nome, risiede nell’utilizzo di mosto di uva barbera – pigiata e diraspata –  responsabile della fermentazione “indotta” senza l’inoculo di alcun tipo di lievito. Questo incontro tra gli universi del vino e della birra genera un prodotto notevole, dai pungenti aromi sviluppati dalla fermentazione e la maturazione e un’acidità ben gestita e gradevole al gusto, unita ad un corpo esile ed un’ottima bevibilità per un prodotto dal tenore alcolico elevato (8 %).

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La Beerbrugna (6,2 %), altra Sour ale classica della casa, risulta un altro prodotto incredibile. In questo caso la fermentazione è originata da un inoculo di lieviti tipici del Lambic tra cui Brettanomyces ed alcuni batteri lattici, a cui vengono aggiunte in maturazione susine damaschine tipiche del territorio  (Ramassin della Valle Bronda) per riaccendere un’ulteriore fermentazione che caratterizza il prodotto finito. La qualità finale risulta per alcune sfumature addirittura più sorprendente rispetto alla Beerbera: la paziente maturazione per circa 8 mesi esalta le note “spontanee” e vinose della fermentazione, che si armonizzano perfettamente al profumo incredibile della varietà di susine impiegata, caratterizzanti al naso e al gusto in un altro prodotto originale, dalla acidità arrotondata da una bevibilità incredibile.

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Un’altra bevuta caratteristica provata di recente è la Marchè’l Re (8,3 %), definita “italian imperial coffee spiced stout”. Il nome deriva da un gioco di carte tipico piemontese praticato in molte “bische” in cui non è raro intrattenersi con il classico caffè servito con il Fernet. L’idea di questa birra deriva proprio dall’idea di riproporre in chiave innovativa di questa bevanda caratteristica in cui le note tostate si affiancano alle spezie impiegate per la produzione dell’amaro. Nello specifico caffè e spezie vengono aggiunte durante i 12 mesi di maturazione in barrique e conferiscono a questa birra di color ebano le tipiche note che si ritrovano nella bevanda originaria, arricchita da sfumature intense di radice di genziana e salsa di soia.

Oltre questi esempi la produzione di Loverbeer è ampiamente variegata. Bevetene il più possibile.


Umberto Calabria

Umberto (JJ) Calabria - Jungle Juice Brewing, autistico della birra e ancora "homebrewer" della domenica. "Liutaio" del sabato pomeriggio se ci scappa. Laureato e lavoratore per errore il resto della settimana. Curioso come una scimmia, sempre.

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