Sunday cooking: Le cipolline


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Premetto che non è semplice, se la pasta sfoglia la preparate in casa.
Certo il fatto che non sia semplice non vuol dire necessariamente che sia impossibile.
Però in estate e col caldo, se non andate a nozze ancora con la tecnica per realizzarla, certamente viene in salita.
Insomma la pasta sfoglia pronta può esservi d’aiuto se siete curiosi di provare questa delizia.
Prodotto tipico della rosticceria (e dello street-food ) catanese, le cipolline, sono una tira l’altra, dal golosissimo ripieno e ideali sia come portata unica, o magari in versione finger come aperitivo.
Io non ho esattamente la ricetta, mia nonna le faceva spesso e comunque è molto semplice da illustrare.
Dalla pasta sfoglia dovrete ricavare dei quadrati (in teoria l’ideale sarebbe realizzarli molto grandi, anche 18×18) io li ho fatti più piccoli, 8×8.
Il ripieno, non è altro che mozzarella, di buona qualità, prosciutto cotto e uno stufato di cipolle che dovrà risultare non lento ma ben asciutto, motivo per cui il pomodoro che si aggiunge è concentrato, perché serve solo a dare sapore e colore ma non deve “allungare” troppo rendendo il composto liquido.
Le cipolle, 2-3 grandi, vanno fatte stufare in una casseruola, quindi salate e pepate.
Io profumo il tutto con l’origano. Quando le cipolle saranno ben morbide, unite il concentrato di pomodoro e fate stufare ancora per 5 minuti.
Il composto dovrà risultare asciutto e morbido, quasi cremoso.
Al centro di ogni quadrato di pasta disponete un mucchietto di stufato di cipolle, il prosciutto e la mozzarella.
Richiudete portando gli angoli di pasta verso il centro.
Spennellate con tuorlo d’uovo e latte e infornate sino a doratura a 250°C.
Servite caldi.

 


Claudia Ambu

Claudia Ambu, possiedo un bistrot virtuale sulla rete da tre anni. Laureata in scienze delle arti e dei beni culturali, inseguo il sogno del posto fisso, magari dietro il bancone del mio bistrot. Scrittrice, appassionata di fotografia e food, sono sempre alla ricerca di nuovi sapori, nuove storie da raccontare, con le parole e le mie immagini.

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