A colpi di luce 3.0: Mirko Ardori


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Ciao Mirko, parlaci di te attraverso due scatti: fotografa o dicci cos’ hai in tasca e dove ti trovi adesso, raccontaci se (e perché) rappresenta il posto in cui vorresti essere.
Ciao, vivo a Ferrara che è una piccola città e tutto sommato si sta bene, è il posto che chiamo casa, anche se una piccola lacrimuccia per un qualsiasi posto in montagna mi scende sempre!

Com’è il tuo carattere, una cosa che ami e una che odi.
Sono una persona disponibile e solare, amo tenermi impegnato con le mie passioni, di cui la fotografia è la maggiore. Sarò banale ma ciò che odio sono le persone che non ti dicono in faccia quello che pensano!

Quali sono i tuoi interessi, cosa fai quando non scatti fotografie?
La fotografia è forse la piu grande passione che ho e che mi occupa più tempo, ma oltre a questo mi piace viaggiare e scoprire nuovi posti (da fotografare) e fare sport. In effetti fare fotografie si abbina con il resto!

Raccontaci l’episodio che ha in qualche modo segnato il tuo avvicinamento o la tua visione fotografica.
Mi è sempre piaciuto fare foto, ma per un motivo o per un altro non mi ero mai impegnato nello scoprire come funzionava una macchina fotografica. Poi l’avvento di comunità come quella di Lomography e Instagram mi ha fatto scoprire che c’è tutto un mondo nuovo oltre al semplice scattare e fare semplici foto e da li ho deciso che non avevo più un minuto da perdere.

I più appassionati ed esperti nell’utilizzo delle pellicole ti conoscono per i tuoi esperimenti di cross processing, spiegaci cos’è, perché proprio questo processo, cosa speri di ottenere ogni volta che cambi pellicola?
In breve le pellicole si dividono in 2 tipi, i negativi e le diapositive, e ognuna ha un procedimento diverso di essere sviluppata. Il cross process sta proprio nell’invertire i 2 procedimenti. Mentre è abbastanza facile ottenere buoni risultati sviluppando una diapositiva come un negativo, non è altrettanto uguale fare l’opposto ma con calma e pazienza e tante prove ho voluto vedere cosa succedeva e che risultati si potevano ottenere in questa maniera. Cosa spero di ottenere? Non lo so, è proprio questo il bello, non sapere se tutta la tua fatica è valsa a qualcosa, ma quando esce anche una sola foto sei già contento!

Cosa ti piace della fotografia analogica, cosa ti piace fotografare, cosa provi quando scatti?
Mi piace soprattutto la paesaggistica, ma in fondo quando trovo un bel soggetto non voglio lasciarmelo perdere.
2 cose mi piacciono principalmente dello scattare a pellicola che avevo perso con la fotografia digitale: l’attesa di ricevere i rullini sviluppati, senza sapere cosa possa essere venuto fuori e il fatto di fare 2 o massimo 3 foto per un soggetto, il che ti invoglia ad impegnarti di più per sprecare meno pellicola e tutte queste sensazioni sono fantastiche. Ma più di tutto sperimentare, sperimentare e sperimentare, provare cose che non molti hanno provato a fare.

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Da piccoli quando la maestra ci chiedeva cosa volessimo fare da grandi rispondevamo coi mestieri che sognavamo, il tuo è quello che hai sempre sognato?  Tu Cosa rispondevi?
Ovviamente no, da piccolo sognavo di fare il pilota in F1, ma da grande ti rendi conto che sono appunto solo sogni e sono belli per questo!

Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai qualche sogno nel cassetto ancora da realizzare?
Fotograficamente parlando adesso sto provando la fotografia a infrarossi, capire come sia il modo migliore di esporre le varie pellicole create a questo scopo anche per poter aiutare altri ad utilizzarle al meglio

Intervista conclusa, prima però, consigliaci un film, un libro, un disco e un fotografo.
Dunque, per il cinema io sono per il genere catastrofico e fantascientifico, quindi come non menzionare Battleship, un disco che secondo me è eccezionale è Hydra, l’ultimo dei Within Temptation e un fotografo che ammiro è Franco Fontana, adoro le sue opere con quei paesaggi così saturi!

Ringraziamo Mirko Ardori per la sua disponibilità, qui il link alla sua pagina facebook e al suo flickr.

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Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

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