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Black Mirror: Netflix commissiona la terza stagione


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Può capitare di ritrovarsi ad una cena e di sostenere una conversazione molto variegata. Riguardo la televisione, ovviamente. E può capitare che qualcuno ti chieda, si sa niente della terza stagione di Black Mirror? Allora tu fai spallucce nascondendo la lusinga, perché tra tutte quelle persone la domanda è stata posta proprio a te e rispondi che no, non si sa ancora nulla. Può capitare di ricredersi subito dopo. E di starsene bene zitti. Giusto il tempo di scrivere un articolo a riguardo.
A poco meno di un anno dall’uscita dell’episodio speciale che ha scaldato il nostro natale 2014 e di cui vi parlammo a tempo debito, arriva la notizia certa che Netflix, il mirror più black che si possa trovare in circolazione, abbia commissionato a Charlie Brooker la terza stagione. Un’acquisizione dettata dal successo di critica e pubblico che le prime due stagioni e lo special hanno riscosso negli Stati Uniti proprio grazie a Netflix che ne detiene i diritti di trasmissione.
Rimangono invariate la squadra creativa e il clima distopico, ma forse nemmeno più di tanto,dello scenario.

A cambiare è la quantità. Eravamo abituati a Black Mirror come massima espressione della serialità serrata, che ci esonerava dallo scandire un numero infinito di settimane delle nostre vite in base all’appuntamento fisso dell’uscita del nuovo episodio, preferendo deliziarci con minime dosi da degustazione di vini. Pur mantenendo viva, nello spettatore, l’eccitazione di avvicinare, stagione dopo stagione, le labbra al bicchiere.  Non più i soliti tre episodi nei quali erano suddivise tanto la prima che la seconda stagione, ma dodici. Siamo passati dalla bottiglia di vino al fiascone da cinque litri. Prima di sfregarvi le mani, provate a ricordare il sapore di quella cosa contenuta nel fiascone.


“Tanto” non sempre significa “buono”, ma concediamo a Brooker il privilegio della nostra fiducia, perché fino ad adesso non l’ha mai fatta fuori dal vaso. Quella stessa fiducia che il pubblico ripone in Netflix, piattaforma che anno dopo anno, serie tv originale dopo serie tv originale, ha saputo guadagnare terreno e una quantità immensa di denaro sulle altre major televisive americane, HBO compresa.
Quel poco che sappiamo della terza stagione, il trailer non dice una beata minchia di niente, ci arriva all’orecchio dalle labbra di Brooker stesso. Entusiasta di essere approdato su Netflix e dell’opportunità offerta dalla piattaforma non solo di raddoppiare in un colpo solo gli episodi all’attivo, ma anche di raggiungere il pubblico su scala mondiale.

Un vantaggio materiale quanto uno stimolo creativo, confrontarsi con un pubblico così vasto porta alla stesura di soggetti e intrecci dal respiro internazionale e multiculturale, diventando se possibile, ancora più reali del vero.
Nessuna data di uscita precisa ma un laconico 2016, che ora come ora sembra così lontano e indefinito, ma che ci permette di arrivare preparati, visto che (finalmente) presto Netflix sarà disponibile anche in Italia.


Beatrice Lombardi

Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.

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