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Il surrealismo filosofico di Yosuke Ueno

Il surrealismo filosofico di Yosuke Ueno


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Ebbene sì, mentre io mi godo il meritato e tanto sospirato riposo nelle splendide isole Baleari dove non sono mai stata e che, alla faccia di tutti i benpensanti non sono solo per gli irriducibili discotecari del tuz tuz e i b-side senza cellulite delle veline e consorti, vi porto a conoscere un artista giapponese, magari vi svolta un paio di ore della giornata mente siete ancora in ufficio, magari in pausa pranzo con la vostra insalatina così colorata ma tanto triste rispetto alla spiaggia che ho io davanti. Come sempre, mettetevi comodi e aprite bene gli occhi perché l’artista di oggi è davvero straordinario.

Yosuke Ueno, del quale vi avevo accennato in occasione della collettiva Freaks and Americana presso la CHG Circa di Los Angeles lo scorso gennaio, è un artista nato in Giappone nel 1977, un fenomeno della pittura pop surrealista, il quale ha studiato da autodidatta ed è attivo nell’ambito dei circuiti galleristici già a 16 anni quando ha organizzato la sua personale a Yamaguchi, una città che si trova a sud del Giappone. Da allora in poi la sua carriera non si è più arrestata e ha continuato ad esporre in giro per il mondo, qualcuno ha visto le sue opere in alcune gallerie di Tokyo, altri a Londra, Miami, Los Angeles e Roma, dove credo sia doveroso ricordare la personale nel 2006 ELEFANTASIA presso la Mondo Bizzarro Gallery e poi Scissors&Butterfly sempre nella stessa galleria due anni dopo. Quest’anno ha partecipato, tra le altre iniziative, al 20 Years Under the Influence of Juxtapoz a Los Angeles, al festival POW! WOW! HI alle Hawaii e a La Familia, ovvero la grande collettiva riunita per i dieci anni di attività della ThinkSpace Gallery tra i quali compaiono nomi di molti artisti del panorama pop surrealism a voi noti.

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Ho letto di recente in una sua intervista che il rosso, il verde, il giallo e il blu, i colori più spesso ricorrenti nelle sue opere, rappresentano per Yosuke Ueno le quattro basi che formano il nostro DNA, ovvero adenina,citosina, guanina e timina, le quali incarnano nella sua dialettica pittorica i quattro pilastri che formano i suoi soggetti e le situazioni rappresentate E’ un artista che prende spunto dalla realtà e dal suo modo di influenzare la vita degli esseri umani soprattutto attraverso gli eventi che muovono il nostro comportamento come il terremoto di Sendai e del Tōhoku avvenuto l’11 marzo del 2011 che ha provocato lo tsunami di cui tutti ricordiamo.

Dopo quell’evento catastrofico Yosuke Ueno ha dato vita alla sua personale riflessione sull’esistenza umana che risulta ben visibile in molte opere realizzate in quel periodo, quasi esclusivamente in acrilico su tela, le quali, sempre nel suo stile tipicamente pop surrealista che lo contraddistingue ormai da tempo, ricalcano la sua ormai acquisita attitudine a rappresentare la lotta tra il bene e il male attraverso un’esplosione di colori vivaci e sublimi allo stesso tempo, i quali compongono la morfologia dei soggetti rappresentati: creature robotiche, alcune, fanciulle dallo sguardo assente, altre, ma soprattutto la natura circostante nelle quali vengono inserite, è questo il soggetto che vince oltre il tempo e lo spazio costruiti dall’uomo.

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Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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