Ash vs American Horror Story


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A quanto pare lo scorso week end si è festeggiato Halloween, credo l’abbiate notato anche voi. E spero che nella notte delle streghe e del baubau abbiate almeno acchiappato qualcosa. Avendo io già acchiappato a tempo debito, tendo a passare Halloween con il mio solo, vero ed unico donatore di saliva a guardare un film spaventevole, o almeno qualcosa che gli somigli. Come se fosse un bisogno biologico, assolutamente naturale.
DOMANDA: Perché qualcosa che gli somigli, Bea?
RISPOSTADELLABEA: In primo luogo grazie per la domanda totalmente innecessaria. I tentacoli in alta definizione della televisione, sono riusciti ad allungarsi anche sul genere horror. E dopo centinaia di prodotti seriali che le major e le minor continuano a propinarci come nuovi, e che si possono riassumere in: io sono il personaggio femminile molto sexy e questo è il personaggio maschile molto sexy, ci innamoriamo, facciamo sesso, ci lasciamo, avanti così fino alla sesta stagione; ha deciso di smuovere un po’ le acque. Per dare allo spettatore la percezione di una dieta variegata. Come McDonalds che mette l’insalata nel menù. Tutti guardano con gusto e fissando allo specchio i loro stessi occhi, attraverso l’eyeliner steso in una riga spessa che nemmeno Boston George in un giorno di festa, si dicono: “wow, ma quanto sono cattivo?
Grazie a Dio però non è tutta merda quella che puzza, e mamma tv potrebbe non aver sbagliato completamente nel fagocitare uno dei generi cinematografici più amati. Ho quindi deciso di guardare due serie tv a tema, attualmente in programmazione. Più o meno a tema. Insomma quello che c’è. Nel caso, per orientarvi nell’eventuale scelta, fidatevi del vostro naso.
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La cosa che viene trasmessa in tv e che più di tutte assomiglia ad un horror è American Horror Story. Giusto perché nel titolo c’è quella parola lì,”horror” che certifica la propria appartenenza. Anche se, come diceva Shakespeare una rosa avrà sempre il solito profumo anche se non la chiami con il suo nome. A grandi linee il senso è questo, ero abbastanza distratta da Leonardo di Caprio durante questa parte.
Dicevamo American Horror Story. Forse a causa di qualche neurotossina che viene rilasciata dal vostro televisore quando va in onda, è riuscito ad arrivare alla quinta stagione con tutto il suo bagaglio di spreco attoriale e occasioni perse. Premiata come non ci fosse un domani e nata con tutte le più buone intenzioni, con l’ultima stagione, American Horror Story Hotel, ha deciso non solo di farla fuori dal vaso, ma anche in salotto, nell’acquaio della cucina e nel cassetto dove vostra madre mette i golfini di lana quelli buoni.
Gli stronzi hanno tolto il golfino di lana buono di vostra madre dal cellophane dove era amorevolmente avvolto e ci hanno cagato sopra.

Con un ottimo cast che tende più o meno a ripetersi nelle varie stagioni che cambiano ambientazione e trama di anno in anno, viene preso un clichè del genere (casa infestata, manicomio, congrega di streghe, circo di freak, un hotel) e patinato un po’. Con l’aggiunta di sangue, molto sangue, sangue in modo sexy, personaggi tormentati, scene disturbanti che ti fanno maledire te stesso e le penne al pomodoro che hai deciso di mangiare durante l’episodio, (la grande novità di quest’anno) Lady Gaga che si cambia d’abito più spesso di quanto io mi cambi i calzini e un finale deludente. Ah, i finali deludenti di American Horror Story, quando pensi che il mondo sia impazzito e stia girando al contrario, quelli tornano a dimostrarti che esistono ancora delle certezze.
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Ogni anno l’episodio di Halloween è l’appuntamento al quale non mancare e pure questa volta io all’appuntamento ci sono andata. Sapete quando andate a cena a casa di qualcuno che non sopportate, quella sensazione, l’avete presente? La voce nella vostra testa che vi dice, SignoreIddio, perché non sono rimasto a casa. Non credo ci sia altro da aggiungere.
POSTILLA CON QUALCOS’ALTRO DA AGGIUNGERE: Caro American Horror Story, puoi, se ti va, evitare di dividere la puntata di Halloween in due episodi che vanno in onda in due settimane differenti? O almeno, se proprio di farne una non ne hai intenzione, puoi scrivere la prima parte concentrandoti non solo sulla forma ma anche sul contenuto? Il bell’aspetto nasconde quasi tutto il resto, o almeno l’interiorità del personaggio, il suo potenziale, che possiamo ancora scorgere da dietro la crema oftalmica di sovrabbondanza di particolari superflui che ci hai spalmato sugli occhi.
E ora diamo un bel colpo di spugna, la televisione è fatta per questo, giusto? Per poter cambiare canale.
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Passiamo alla velocità della luce da una serie parecchio annacquata e che se la tira da morire, ad una serie che se la potrebbe tirare di gran lunga di più ma che non lo fa. Per il semplice fatto che non ne ha bisogno.
Da qualche mese si vociferava in rete di questa nuova serie, ma a dire il vero è dal 2014 che se ne parla. Sam Raimi in persona ha tirato fuori l’argomento, dichiarando che stava lavorando ad una serie tv basata sulla sua trilogia “La Casa“.
Ash vs Evil Dead, la serie in questione per l’appunto, è uscita il 31 di ottobre di quest’anno, grazie Sam. Una serie originale targata Starz con una programmazione composta da dieci episodi che è stata rinnovata per una seconda stagione a tre giorni dalla messa in onda. Sulla parola.

Il primo episodio, diretto da Raimi, vede il vecchio Ash interpretato ancora una volta da Bruce Campbell che a trent’anni dagli avvenimenti delle pellicole, vive nella sua roulotte con una mano in meno, un lavoro triste e un’iguana. La vita scorre regolare finchè il male non torna a mordergli il culo con tutte le possessioni demoniache del caso. Una horror comedy, che Dio la benedica, che piacerà a chi conosce bene il prodotto cinematografico di riferimento, ma che farà impazzire anche chi non lo conosce. Brillantemente sceneggiato, scherza talmente tanto su se stesso che anche i cagasotto come me possono goderselo in solitaria. Con la luce accesa, però. Nessuno, qui, vuole fare l’eroe.
Quindi non buttate i vostri costumi da strega sgualdrina, fantasma provocante, gatto nero arrapato, pipistrello scosciato, o l’intramontabile costume da bevitore di birra molesto. Non uscite dal mood. Non ancora. C’è così tanto horror da guardare.
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Beatrice Lombardi

Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.

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