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La potenza delle immagini di David Uzochukwu.

La potenza delle immagini di David Uzochukwu.


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La fine dell’anno si avvicina! Tempo di bilanci, di buoni propositi, di speranze che risiedono in fondo al cuore ma soprattutto è tempo di feste, di giocate a carte, di brindisi (e perché non farlo con la nostra birra Darling Mandarina? Ancora non la conosci??? Leggi qui!) e di ultimi articoli del 2015. Ebbene sì, con questo articolo io chiudo l’anno e ovviamente non posso che farlo parlandovi di un artista esplosivo.

Ha 17 anni e possiede fra le mani qualcosa di molto prezioso. Non si tratta della meravigliosa forza che in quegli anni si ha, e neanche della convinzione che si può cambiare il mondo e ribaltare le regole per farne di nuove, no; per David Uzochukwu si tratta della capacità di esprimersi, di comunicare con il mezzo visivo della fotografia. All’età di 12 anni inizia a giocare con la macchina fotografica, la quale ben presto diventerà molto più che un semplice “giocattolo”, e direzionerà la sua attenzione verso l’autoritratto, sfiorando anche il concettuale. Nessun corso o scuola di fotografia ma solamente tanta dedizione e pratica, studiando da sé le basi portanti quest’arte; uscire fuori e andare avanti per tentativi ed errori, tentare e ritentare fino a riuscire a produrre arte con la consapevolezza, non di poco conto, di dover continuare a studiare e ricercare.

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L’ispirazione la si trae dalla propria vita quotidiana, la stessa fotografia è una fonte, i libri e film, artisti di altri campi, i sogni, le esperienze. Tutti questi elementi si uniscono alla sua passione per la ricreazione di atmosfere che io definisco lineari e “soffici”, pochi fronzoli che lasciano spazio a colori decisi, tesi a enfatizzare il significato primo racchiuso in quello scatto. Prevalentemente autoritratti che narrano sentimenti e stati emotivi come la meraviglia, lo stupore, il dolore, e così via. A questo punto ci si potrebbe chiedere dove risieda la novità di queste tematiche; domanda legittima ma ecco la (mia) risposta: nella capacità di ritrarre in ambienti naturali storie radicate nella realtà, producendo immagini che evocano un senso di perdita e solitudine in cui il fulcro del suo lavoro, ovvero le emozioni da lui provate, trasudano da ogni megapixel. Se poi rifletto sul fatto che l’autore di tutto questo ha solamente 17 anni…

L’utilizzo di photoshop è visibile ma questa volta viene utilizzato per rafforzare la potenza dell’immagine e del suo significato rappresentato, non viene usato per correggere errori di scatto ma è considerato parte integrante del processo creativo.

Lo definirei un fotografo evocativo, di prezioso talento, capace di raccontare sentimenti e stati d’animo complessi in maniera immediata e senza, apparente, fatica eccessiva. Diciassette anni di pura arte.

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Claudia Tornatore

Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.

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