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Jacob Aue Sobol: instantanee dal mondo in bianco e...

Jacob Aue Sobol: instantanee dal mondo in bianco e nero.


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Oggi ho deciso di cambiare leggermente direzione dei miei articoli e parlarvi sempre di fotografia internazionale ma raccontandovi di chi è arrivato molto in alto, facendo parte ad esempio di una delle più importanti agenzie fotografiche al mondo, la Magnum Photos.

Così vi presento Jacob Aue Sobol; nato a Copenaghen, in Danimarca, nel 1976, ha vissuto in Canada e successivamente in Groenlandia. Nella primavera del 2006 si trasferisce a Tokyo, città in cui ha abitato per quasi due anni prima di tornare in Danimarca nel mese di agosto 2008. Dopo aver studiato presso l’European Film College, Jacob è stata ammesso al Fatamorgana, la scuola danese specializzata in documentaristica e fotografia d’arte.
Ha viaggiato molto, spostandosi per lunghi periodi in posti come la Groenlandia e Guatemala. Nel 2006 si trasferisce a Tokyo e nel 2008 Jacob inizia a lavorare a Bangkok e Copenaghen. Nel 2007 entra a far parte della Magnum Photos. Nel 2009 rientra a Copenaghen, che diviene la sua base definitiva.

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Quel che ci lascia dei suoi viaggi non sono solamente le fotografie, ma anche dei libri. Nel 2004 pubblica “Sabine” (edito Politikens Forlag) frutto del viaggio in Groenlandia nel 1999 in cui poi è rimasto a vivere per i seguenti tre anni, dopo aver trovato l’amore in una ragazza dal nome, appunto, Sabine; da qui prende il titolo il suo primo libro che tra l’altro è stato nominato per il Premio Fotografia Deutsche Börse nel 2005. Nel 2008 pubblica “Tokyo” (edito da Dewi Lewis Publishing) racconto visivo del suo viaggio nipponico.

Jacob ha sviluppato un unico stile espressivo, ovvero l’uso del bianco e nero, che continua a ricercare e sviluppare ulteriormente. Le sue immagini hanno una potenza visiva non indifferente, maggiormente risaltata dal bianco e nero. Sono scatti che ti emozionano a tal punto da sentirli viscerali. Il suo lavoro è anche influenzato dal bisogno insito in lui di esplorare e di vivere nuove avventure, fattore che trapela nei suoi lavori.
Se poi consideriamo che il nonno e la madre erano due fotografi e il padre un giornalista, la sua propensione allo storytelling e al reportage è matematicamente spiegata.

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Le sue fotografie raccontano, e molto, di storie di paesi lontani, tradizioni, volti e abitudini, di guerre, di povertà e ricchezze, di disuguaglianze, di sorrisi e di bambini. Raccontano paesaggi. Nulla di nuovo direte voi, vero. Ma la capacità di farlo in maniera differente, mai banale, sempre innovativo non è di tutti.
Con le sue fotografie si viaggia intorno al mondo e alle culture del mondo. Godetevele!

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RUSSIA.Moscow.2012

RUSSIA.Moscow.2012

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Claudia Tornatore

Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.

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