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I microcosmi cromatici di Mattias Adolfsson

I microcosmi cromatici di Mattias Adolfsson


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L’artista di questo nostro appuntamento dedicato all’illustrazione viene dalla Svezia, esattamente da una cittadina di nome Sigtuna che si trova poco distante dalla capitale Stoccolma e in questo mercoledì di febbraio vi porto a conoscerlo molto volentieri.

Lui si chiama Mattias Adolfsson e seguo costantemente la sua pagina facebook, come un segugio, ogni giorno per vedere le sue bellissime illustrazioni che riesce a tirare fuori dal suo prezioso cilindro magico. Non si conoscono molte notizie in merito alla sua biografia ma posso dirvi che ha vinto il premio come Migliore libro svedese dell’anno nel 2014 con The Second Line, uno dei quattro finora pubblicati.
Credo di poter tranquillamente affermare che sia uno dei migliori illustratori del vecchio continente in circolazione nonché uno dei miei preferiti e sono sicura che le sue creazioni piaceranno anche a voi. Ogni singola illustrazione realizzata da Mattias Adolfsson a mio avviso bisognerebbe guardarla da due diverse prospettive: da lontano e poi molto da vicino.

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Nel primo caso vi accorgerete anche voi di trovarvi dinanzi ad una composizione molto interessante, cromaticamente accattivante e particolarmente incline al meccanismo ludico dell’incastro tra situazioni e personaggi che ha rappresentato l’anima dei pittori fiamminghi del Rinascimento, ovvero un concentrato di infiniti dettagli che chiedono necessariamente di essere osservati da vicino.
E proprio quando ci avviciniamo ha inizio la magia di Adolfsson, una magia che si scompone in tutte quelle piccole parti che troviamo nell’opera e che ci conducono in un universo spaziale e temporale che non ha limite ” e il naufragar m’è dolce in questo mare”. Osservate anche voi le bellissime illustrazioni dell’artista svedese e avrete di sicuro la mia stessa tentazione di immaginare possibili storie per ogni singolo personaggio disegnato, per ogni singola situazione e ogni singolo luogo che diventa il contenitore di avventure e narrazioni.

Personaggi rotondi, buffi, colorati, immensamente piccoli o infinitamente grandi, animali impacciati, grotteschi e meccanici forgiati da una mente straordinaria che guida una matita. Una bacchetta magica. Se poi a tutto questo aggiungiamo un pizzico di surrealismo allora si ottiene un effetto devastante per il piacere, come ci si sentirebbe durante gli incontri dionisiaci: universi cromatici futuristi, robotici e cibernetici.
Infiniti e piccoli dettagli incastonati in una superficie che sembra tridimensionale e noi che ci finiamo dentro non percepiamo l’illusione dalla realtà. Divertitevi!

 

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Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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